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VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Fuga dalle nozze forzate La 19enne picchiata e costretta al digiuno Ora è in un luogo protetto

Il racconto: "Papà minacciò di tagliarmi la gola". Lui e altri parenti indagati. Dopo la denuncia la ragazza indiana era stata ospitata in casa dalla preside.

Fuga dalle nozze forzate  La  19enne  picchiata   e costretta al digiuno  Ora è in un luogo protetto
Fuga dalle nozze forzate La 19enne picchiata e costretta al digiuno Ora è in un luogo protetto

di Valentina Reggiani

"Mi hanno isolato, obbligato al digiuno per due giorni e somministrato latte dal sapore cattivo, che mi ha fatto addormentare e risvegliare con un gran mal di testa. Hanno impacchettato i miei vestiti e mio padre ha fatto il segno di tagliarmi la gola". Dopo che mercoledì notte è stata ospitata dalla preside della sua scuola ieri, dopo l’intervento della questura di Bologna, è stata trasferita in una struttura protetta la 19enne di origini indiane che ha accusato la famiglia di maltrattamenti e costrizione al matrimonio. I genitori della giovane studentessa, insieme alla zia e alla nonna materna la avrebbero ridotta quasi in schiavitù, picchiandola, requisendole il cellulare, segregandola in casa. Ora la procura di Modena ha aperto un fascicolo sul caso della giovane – residente in un paese del modenese – che ricorda prepotentemente quello di Saman. Nel fascicolo risultano iscritti alcuni indagati: sicuramente i genitori e forse anche gli altri familiari.

A far sì che la 19enne potesse essere posta in protezione è stato un ‘lavoro di rete’ e umanità portato avanti dalla scuola, in primis dalla dirigente scolastica insieme a un’associazione e all’avvocatessa che assiste la 19enne, l’avvocata Barbara Iannuccelli. La dirigente scolastica, infatti, lo scorso 13 aprile si è presentata in un commissariato del bolognese per segnalare la pericolosa situazione della studentessa, temendo per la sua vita. La 19enne, infatti, si era confidata inizialmente con la sua tutor, spiegando come il padre le avesse tolto il cellulare e mostrando i segni sul collo che il genitore le aveva provocato dopo aver scoperto come la figlia si fosse innamorata di un ragazzo indiano di 23 anni, della sua stessa religione, di Reggio Emilia. "Non puoi avvicinarti a lui – le avrebbe detto il padre padrone – sei già promessa sposa". La 19enne ha spiegato come il suo matrimonio fosse già stato combinato dalla famiglia nel paese d’origine, che avrebbe dovuto raggiungere una volta ottenuto il diploma, a giugno. "Il papà si è messo seduto davanti a me e mi ha preso a calci – ha detto la giovane sotto choc – sono stata isolata, costretta al digiuno per due giorni e mi è stato somministrato latte dal sapore cattivo, a seguito del quale mi sono addormentata e al risveglio avevo un gran mal di testa". La vittima ha spiegato poi di aver visto i suoi vestiti impacchettati e il padre intento a farle il segno di tagliarle la gola. "Dovrai partire subito dopo la qualifica", le avrebbe poi gridato il genitore. La scuola si è rivolta a una associazione contro la violenza, per supportare la studentessa e aiutarla a denunciare.

La 19enne, pur capendo la necessità di essere protetta, aveva chiesto di potersi prima confrontare con il fidanzato. Poi, temendo di essere allontanata dalla famiglia, aveva deciso di non denunciare. Le operatrici le avevano spiegato come mai fosse necessario e, a quel punto, la giovane aveva chiesto di essere portata in un luogo protetto. Mercoledì, alla fine, la 19enne ha formalizzato la denuncia al commissariato. La speranza di Iannuccelli è che vengano subito disposte misure cautelari a carico dei familiari. "La ragazza ha trascorso cinque ore in commissariato, nella speranza di invocare una protezione da parte dello Stato, ma ci siamo sentiti rispondere che sarebbe stata messa in un B&b da sola o, se volevo, potevo andarci anche io", afferma Iannuccelli.