Fuga dal rogo di Milano: "Si è fuso come burro, abbiamo perso tutto"

I residenti disperati piangono in strada: "Ci avevano assicurato che la copertura del palazzo era ignifuga. Faremo una class action"

Due residenti portati in salvo

Due residenti portati in salvo

Una signora piange disperata sul marciapiedi di via Ferrari: "Di casa mia non è rimasto più nulla". Un ragazzo, pure lui in lacrime, se la prende con i costruttori del palazzo: "Ci avevano assicurato che quei pannelli erano ignifughi: è tutto bruciato, si sono fusi come burro in pochi secondi, faremo una causa collettiva, devono ripagarmi anche l’ultimo cuscino". Disperazione e rabbia. Terrore e incredulità. Alcuni dei residenti della Torre del Moro, il palazzo di 18 piani andato completamente a fuoco ieri pomeriggio in via Antonini, al quartiere Vigentino, si fanno forza a vicenda. Tra loro ci sono i trenta che sono riusciti a scappare appena si sono resi conto che lo stabile stava diventando una gabbia infuocata: i video che circolano sulle chat mostrano che l’incendio è divampato al quindicesimo piano e che "nel giro di quattro-cinque minuti al massimo" l’intera ala destra dell’edificio in calcestruzzo armato con lastre prefabbricate di polistirene è stata avvolta da un rogo.

"Come se fosse esploso qualcosa all’improvviso", raccontano in lacrime. Antonio si è accorto di quanto sta accadendo dal fortissimo odore di gomma bruciata: "Stavo per uscire per andare in piscina, ho preso al volo il cane, qualche vestito e sono sceso di corsa". Altri, aggiunge, non sono riusciti a salvare gli animali che avevano in appartamento: il riferimento, pare, è a una famiglia che abita al quindicesimo piano, quello dal quale sarebbe partito tutto, che ha perso due gatti. L’evacuazione-lampo ha impedito che il bilancio fosse drammatico: fino a ieri sera non si registravano né morti né feriti, anche se alle 21 i vigili del fuoco erano riusciti a risalire con cautela solo fino al quinto piano. "Il lavoro sarà ancora lungo e complicato, stiamo raffreddando dall’esterno buttando acqua, ma ci vorrà molto tempo", spiegano i pompieri, al lavoro senza sosta dalle 17.40. Le testimonianze si rincorrono nei giardinetti, anche se c’è pure chi non ha voglia di parlare e continua a osservare a bocca aperta la torre che fuma dal tetto. Ci sono alcuni lavoratori di un punto vendita di giocattoli che si trova proprio ai piedi del condominio: "Non sappiamo in che condizioni sia il negozio, ma credo che sia tutto distrutto, a giudicare dalla quantità di detriti caduti". C’è pure chi ha visto bruciare la sua macchina: alcuni pezzi incandescenti di facciata sono arrivati in strada, piombando sulle auto parcheggiate.

Alle 18 inizia la fila davanti al posto avanzato di soccorso della Protezione civile: l’obiettivo è censire i presenti per capire se manchi qualcuno all’appello e pure per avere un numero preciso delle persone che nei prossimi giorni, e chissà fino a quando, avranno bisogno di una sistemazione alternativa. "Fortunatamente ho da chi andare – spiega una ragazza –, ma ho sentito altra gente che è rimasta praticamente in strada". Di loro si occuperà il Comune. Il pensiero ricorrente e al tempo stesso terribile va al rivestimento esterno dello stabile, che, a giudicare da quanto immortalato in presa diretta dagli smartphone, ha fatto propagare le fiamme in un amen: "Ricordo perfettamente – fa sapere una donna – che ci avevano detto che i pannelli erano resistenti al fuoco, e invece si sono liquefatti".

È proprio quella la domanda che continua a rimbombare nella testa: com’è potuto succedere? Com’è potuto succedere in un edificio di così recente costruzione, datato 2011? Parole che verranno confermate o smentite dagli accertamenti investigativi coordinati dalla procura.