Fuga da Mosca Code ai confini "Reazione isterica"

Migliaia diretti verso Georgia, Mongolia, Kazakistan. Cremlino stizzito. L’Europa divisa sull’accoglienza

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ROMA

Chi può se ne va dalla Russia per sfuggire alla coscrizione ed evitare di finire a combattere in Ucraina. Secondo il sito Meduza, voce dell’opposizone russa, i coscritti potenziali non sarebbero trecentomila ma 1,2 milioni. Di questi appena sedicimila mila a Mosca e 3.200 a San Pietroburgo e il grosso nella Russia rurale. In Finlandia, gli ingressi sono passati dai 3.100 di mercoledì (già +115% rispetto alle settimane precedenti) ai 4.820 di giovedì e ai 6.470 di ieri alle 19. Flussi molto sostenuti anche al confine con la Georgia, si parla di oltre cinque-seimila ingressi ieri, nonostante nella città russa di Vladikavkaz (Ossezia del sud) dalle 3,30 di ieri la polizia blocchi le auto con targa non locale. Molti russi, informati del blocco, procedono a piedi, in moto, in bici o si fanno portare ai auto dai locali (e infatti la fila al confine è di sei-sette chilometri). Il flusso verso la Georgia è esploso da agosto, come indicato i dati sull’immigrazione diffusi ieri. In agosto sono entrati nel paese ben 260.810 russi, a fronte dei 45.355 dello stesso mese del 2021: + 478%.

L’esodo preoccupa non poco i Paesi confinanti. "Il turismo russo e i viaggi non essenziali dei russi vanno interrotti, compreso il transito dalla Finlandia verso altre destinazioni" ha detto la premier Sanna Marin. E il ministro degli Esteri Pekka Haavisto ha confermato lo stop totale ai visti turistici a partire dalla prossima settimana. Lunghe file sono segnalate anche ai valichi di frontiera con la Mongolia, l’Azerbaigian e il Kazakistan.

I tre Paesi baltici, la Polonia e la Repubblica Ceca hanno annunciato che non accoglieranno i disertori russi. Anche Ungheria, Slovacchia e Romania potrebbero fare lo stesso. Solo la Germania è pronta ad accogliere: così hanno assicurato la ministra dell’interno Nancy Faeser e il ministro della giustizia Marco Bushmann. Il governo tedesco vorrebbe che sia definita una linea comune a livello Ue e una riunione è fissata per lunedì dalla presidenza ceca. Ma non sarà facile. Solo Francia, Spagna e Grecia sarebbero sulla linea tedesca. Da parte sua, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, precisa che "in linea di principio" è favorevole ad aprire le porte ai russi in fuga.

Il Cremlino, attraverso il suo portavoce Dmitry Peskov, ha ammesso che c’è una fuga verso l’estero, ma l’ha minimizzata: "Una reazione isterica ed estremamente emotiva tra la popolazione russa c’è stata, ma solo inizialmente, a causa di informazioni false". Secondo la ong Guide to the Free World che aiuta i russi che si oppongono alla guerra a lasciare il Paese, dall’annuncio di Putin della mobilitazione "aarebbero circa 70mila gli uomini fuggiti o che stanno escogitando un piano di fuga". Domani, intanto, nuova tornata di manifestazioni di piazza: obiettivo, protesta in ottanta città.

Alessandro Farruggia