Mercoledì 24 Aprile 2024

Freddato sulla panchina “Cold case“ risolto: vendetta lunga 40 anni

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La ‘ndrangheta che non dimentica e che fa scorrere il sangue anche a quarant’anni di distanza. C’era questo, nel 2004, dietro l’omicidio di Giuseppe Gioffrè, un settantasettenne ucciso a colpi di pistola a San Mauro Torinese, alle porte del capoluogo subalpino, mentre sedeva su una panchina. Un cold case, che le indagini dei carabinieri di Torino e del Ris di Parma hanno riscaldato con due nomi. Un ordine di custodia cautelare è stato notificato a Paolo Alvaro, 57 anni, originario di Sinopoli (Reggio Calabria), e a Giuseppe Crea, 44 anni, di Rizziconi (Reggio Calabria), detenuto nel carcere di Parma. Entrambi, secondo la Dda piemontese, fanno parte della cosca Alvaro, intesa ‘Carni i cani’, di Sinopoli. Si aggiungono a Stefano Alvaro, individuato quasi subito e, per il delitto, condannato nel 2008 a 21 anni di reclusione. La spiegazione del delitto Gioffrè è legata affidata al passato della vittima, che aveva ucciso due persone di un altro paese – si disse – per legittima difesa.