Venerdì 19 Aprile 2024

Fratelli Vacchi, le strade si dividono: "Gianluca non mi ha regalato nulla"

Da una parte il famoso influencer, dall’altra Bernardo con una holding da 130 milioni di euro. Stili di vita diversi

Bernardo Vacchi, 51 anni

Bernardo Vacchi, 51 anni

Dottor Jekyll e mister Hyde. Anzi, ‘mister Enjoy’ e suo fratello Bernardo. Da una parte una planetaria visibilità sul web, con oltre 30 milioni di follower che vanno pazzi per i suoi eccessi. Dall’altra un’assoluta riservatezza, per carattere e anche per scelta, più consona alla tradizione imprenditoriale familiare. Due stili di vita difficili da miscelare in un unico contenitore, come l’acqua e l’olio. Per questo i fratelli Vacchi hanno deciso di prendere strade diverse. Bernardo, 51 anni, ha raggruppato sotto lo storico marchio FinVacchi un family office e una holding di investimenti, con un valore conferito di asset stimato in oltre 130 milioni di euro e costituito in prevalenza da liquidità e partecipazioni aziendali. Mentre Gianluca, 54 anni, influencer, deejay, musicista e attore, potrà dedicarsi totalmente ai suoi progetti concentrati soprattutto sul web.

Della separazione da ‘mister Enjoy’ – una complessa operazione di ingegneria finanziaria in cui è stato assistito da Sri Group di Giulio Gallazzi – parla per la prima volta Bernardo Vacchi, che svela la sua nuova avventura imprenditoriale sotto le insegne della FinVacchi, brand che riporta a suo padre Giorgio. "Anche il mio caro babbo, a cui ero molto legato, parlava poco con i giornali – attacca –. E come me amava la riservatezza, il silenzio e la pace. Poi il tiro a volo, passione che ho appreso da lui e che anche io pratico".

Suo padre, insieme ad alcuni partner, ha creato Ima, il colosso industriale bolognese che oggi è leader nella produzione di macchine per il confezionamento delle bustine, dal te ai medicinali.

"Ima è in buone mani. La segue con straordinario impegno mio cugino Alberto, con il quale sono in totale sintonia e del quale ho grande stima".

A proposito di Alberto, come ha giudicato la divisione tra voi fratelli, con annessa coda di polemiche?

"Alberto non è il tipo che giudica. Posso solo ribadire che tra me e lui c’è un’intesa perfetta".

Qual è la strategia della FinVacchi, visto che con più di 130 milioni in portafoglio da investire ci sono tante opportunità di business?

"Preferiamo concentrarci su pochi progetti concreti, che sono ancora in fase di definizione".

Da quali inizierete?

"Innanzitutto dal rilancio della Boato International Spa, della quale sono presidente. Poi andremo a cercare quelle società della tradizione imprenditoriale italiana che hanno bisogno dì management e finanza per crescere. Soprattutto Pmi ambiziose che vogliamo accompagnare alla conquista dei mercati esteri, dove la loro capacità e fantasia potrà fare la differenza nei confronti dei competitor internazionali".

Torniamo alla separazione: suo fratello dice che lei è stato liquidato con le quote che lui stesso le aveva regalato.

"Probabilmente Gianluca confonde i termini tecnici, è comprensibile per chi non è del mestiere in materia societaria. Non distingue cos’è una liquidazione rispetto a una scissione societaria. Lui non ha liquidato nessuno, anzi Cofiva – che fino a quel momento aveva due azionisti (Gianluca al 65% e Bernardo al 35%, ndr) – il primo ottobre scorso con un’assemblea ha approvato all’unanimità una scissione proporzionale asimmetrica, separando quanto di competenza dei due soci che hanno intrapreso strade diverse. L’atto di scissione è pubblico, indiscutibile, depositato al Tribunale di Bologna, e ha avuto i suoi pieni effetti con un successivo atto notarile, come previsto dalla legge. Quanto al regalo, basta leggere gli atti e i verbali della holding Cofiva. È tutto scritto lì, inutile parlarne".

Gianluca dice anche che lei non ha mai lavorato.

"Ho iniziato a lavorare molto presto, a fianco di mio padre Giorgio, prima in Ages Strade Spa e poi proprio in Boato. Ma capisco che mio fratello viva poco serenamente questa separazione che ho voluto io. Spero solo possa trovare serenità e auguro il meglio per lui e la sua famiglia".

E il ruolo paterno di Gianluca nei suoi confronti?

"Io di padre ne ho avuto uno soltanto, un grande uomo, che mi ha insegnato l’etica, il rispetto e la serietà. Mi dispiace che Gianluca abbia sentito l’onere di essere investito di un ruolo paterno, che comporta grandi responsabilità, e di essere un esempio. Un ruolo che non gli è mai stato richiesto e tanto meno riconosciuto. Ma non voglio continuare una polemica assurda e imbarazzante per le nostre famiglie e per le persone vicino a noi. Abbiamo tanto da fare, non c’è tempo per perdersi in queste beghe da cortile".