Fratelli d’Italia Rampelli e la linea del voto subito "Centrodestra unito, mai col Pd"

Il vicepresidente della Camera: "La colpa di questa crisi non è solo dei grillini ma anche di Letta"

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di Elena G. Polidori

Onorevole Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera per Fratelli d’Italia (nella foto a destra), Giuseppe Conte ha detto che se Draghi non accoglie le richieste grilline, il M5s non sosterrà il governo. Si va al voto?

"Che si debba andare a votare noi lo diciamo dal 2018, da quando avevamo il 4%, secondo i sondaggi, perché riteniamo fin da allora che si debba restituire la parola ai cittadini. Solo in Italia ci troviamo davanti ad anomalie, dove si esprime un voto e poi ci si ritrovano i tecnici al governo, soprattutto perché il premier non è eletto dai cittadini, come invece avviene in altre democrazie occidentali. Ora più che mai bisogna uscire da ogni ipocrisia".

Conte per voi è sempre stato un’anomalia nel panorama politico...

"È un corpo estraneo, come ce ne sono molti altri che nel tempo si sono insinuati nei gangli del sistema, persone lontane dalla politica che ci hanno portato dove siamo adesso".

Siamo a un passo dalle urne, anche se mille sindaci hanno chiesto a Draghi di restare e Meloni li ha attaccati. Ma se si vota con questo sistema elettorale il centrodestra potrebbe vincere e governare da solo..

"Quello che è certo è che noi non potremo mai governare con il Pd o con altri soggetti dell’area di centrosinistra. Semplicemente perché hanno una visione diversa dalla nostra su tutto. Ma se i sondaggi rispondono al vero, non si dovrà prendere in considerazione questo tipo di possibilità perché il centrodestra sarebbe in grado di governare in modo del tutto autonomo, con una maggioranza solida".

Il centrodestra non avrà problemi a portare avanti un’azione di governo unitaria? Tra voi pare non esserci più il feeling di una volta.

"Non è una questione di feeling, che lascia il tempo che trova, in politica si parla di contenuti e nel centrodestra questi contenuti sono condivisi al 90%. A nostro giudizio, è il momento che dal voto emerga un assetto chiaro che non consenta poi scippi di democrazia da parte di nessuno, ma sentiamo che già c’è chi invoca una legge elettorale proporzionale proprio per evitare che ci sia un governo chiaro e che, invece, si vada verso un pareggio permanente, quello che poi ha fatto emergere i Conte, i Monti, i Draghi. Ecco, a nostro giudizio tutto questo deve finire. Posso dire una cosa?".

Prego.

"Sul tavolo di questa crisi c’è una pistola fumante...".

Si spieghi.

"Il perimetro di questo governo ha un colpevole che non è solo Conte, è anche Enrico Letta".

Perché?

"Perché questo governo è nato sulla necessità di far fronte a una serie di emergenze; quella pandemica, il Pnrr e in seguito la guerra con l’invasione dell’Ucraina. Quello che ha fatto il Pd è stato di politicizzare maggioranza e governo".

Come?

"Prima con il ddl Zan, poi con la cittadinanza facile, poi con la legalizzazione della droga (cannabis, ndr) e infine con il reddito di cittadinanza, per non parlare dell’inceneritore di Roma...".

Su questo ultimo punto siete d’accordo con i grillini...

"Le materie prime vanno riciclate, non bruciate, se non in minima parte. Se si decide di fare un termovalorizzatore da 600mila tonnellate vuol dire che non si vuole più fare il recupero delle materie prime. Gualtieri ha fatto accordi economici per arrivare a questo tipo di soluzione e ora ha creato volutamente un dramma rifiuti a Roma, come fu un tempo a Napoli prima che si decidesse di costruire l’inceneritori di Acerra".

Se andrete al governo dopo le elezioni, quali sono i primi punti che andrete a toccare?

"Prima il reddito di cittadinanza, poi la pressione fiscale e infine la difesa degli interessi nazionali. Sul primo punto, siamo favorevoli ad aiutare chi non trova lavoro e per questo faremo in modo di dare alle imprese la possibilità di assumere per i primi tre anni con stipendio a carico dello Stato. Così si crea lavoro e non sussidi per chi sta a casa senza fare nulla".