Giovedì 25 Aprile 2024

"Francesi risentiti e delusi Voteranno il meno peggio"

La polemista Lévy: il sistema politico maggioritario produce malessere "Il Paese attraversa una fase turbolenta, il 24 aprile può succedere di tutto"

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di Giovanni Serafini

"Il nostro è un sistema politico malsano. Non è normale che gli elettori siano costretti a scegliere il meno peggio, come succederà probabilmente per Macron. Non è normale che i giovani debbano affidarsi a partiti estremisti per essere ascoltati. E non è normale che un candidato rischi il collasso economico come sta accadendo a Valérie Pécresse". Saggista, polemista, fondatrice del mensile Causeur, Élisabeth Lévy (nella foto) è nota per il suo linguaggio politicamente scorretto. Marsigliese, 58 anni, ha pubblicato saggi di successo: La gauche contro la realtà, Quelli che non pensano.

La Francia è in preda al malessere?

"Direi proprio. Malessere nella società, che non sa qual è la sua identità culturale. Malessere fra i giovani, spesso costretti ad accettare retribuzioni da fame. Malessere nel mondo politico e nel sistema elettorale che non dà garanzie di legittimità".

È per questo che Mélenchon ha avuto il 22% e ha ormai la chiave dell’elezione presidenziale?

"Mélenchon è il preferito dei giovani e delle banlieues. Sette milioni e 700mila voti! Marine Le Pen, che ha fatto un’ottima campagna, ha avuto solo 300mila voti più di lui e ha rischiato di non passare al secondo turno. Adesso, dopo il messaggio “neanche un voto alla Le Pen“, è chiaro che Mélenchon invita a votare per Macron. Come hanno fatto Sarkozy, l’uomo forte dei Républicains, e la socialista Ségolène Royal".

Nessuna sorpresa il 24 aprile? I giochi sono fatti?

"Ah, questo no, per niente. Quando si vive in un clima di turbolenze può sempre succedere tutto e il contrario di tutto".

Lei non ama il sistema maggioritario.

"Certo che no. Le faccio un esempio: alle legislative del 2017 Macron ottenne il 27% e Marine Le Pen il 23%. Quanti seggi ottennero in Parlamento, grazie al maggioritario? Macron 308 e la Le Pen 8! Le sembra normale?".

Che cosa pensa del crollo di due colossi del passato, il partito socialista e il partito gollista?

"Il gollismo non è affatto scomparso, è andato altrove, tra le fila della Le Pen e di Zemmour. Quanto al partito socialista, è stato vampirizzato da Macron. I partiti che non hanno una colonna vertebrale ideologica sono comunque destinati a morire".

Cosa dice del fallimento di due candidate donne, Valérie Pécresse e Anne Hidalgo?

"Dico che i francesi sono intelligenti perché non gli interessa che un candidato sia uomo o donna, vogliono persone capaci, competenti, con una statura da leader. Tutte e due, invece, hanno fatto una campagna pessima. La Pécresse in più è stata azzoppata dal mancato sostegno di Sarkozy e di una buona parte del suo partito".

Adesso ha anche problemi finanziari.

"Ah sì, e questo è proprio ingiusto. Era convinta di superare largamente il 5% e addirittura di passare al secondo turno. Si è fermata al 4,8 e dunque non otterrà dallo Stato il rimborso elettorale di 7 milioni di euro su cui contava. Di quei 7 milioni, 2 glieli ha dati il partito, gli altri 5 li ha presi a credito e adesso deve rimborsarli. Pare che ci sia stata una riunione di famiglia tempestosa: dovrà vendere degli appartamenti, o una proprietà, o delle azioni… La politica è crudele: bisogna cambiare questo meccanismo, altrimenti la politica la faranno soltanto i ricchi".