Foto hot sul web, gli italiani ignorano i rischi

Il sondaggio: il 52% ha scatti osè sul cellulare e il 62% non pensa alle conseguenze

Le risposte del sondaggio Noto

Le risposte del sondaggio Noto

Roma, 17 marzo 2019 - Siamo tutti connessi. Il 67% degli italiani è on line per informarsi, messaggiare, scrivere nei social. Se 10 anni fa solo i più giovani utilizzavano le nuove tecnologie, oggi il popolo del web è estremamente eterogeneo, senza differenzazioni di età, sesso ed estrazione sociale. La mancanza di una legislazione appropriata ha generato casi di fenomeni pericolosi. Dal cyberbullismo, al sextortion (minacce per non diffondere foto o video intimi), dal sexting (scambio di foto a scopo sessuale) alla diffusione di immagini hot che coinvolgono persone non consenzienti: sono tutte pratiche che hanno inciso fino al suicidio delle vittime. Abusi che il più delle volte non sono denunciati alle autorità giudiziarie per paura di un giudizio sociale, così come spesso accade nei fenomeni di stupro. Il problema fondamentale nasce dal fatto che non si è creata una educazione del web e alcune volte non si comprende quanto l’utilizzo distorto dello stesso web possa influire nelle vicende umane.   Infatti, solo il 27% della popolazione è consapevole che se invia a un amico foto, sconce o pudiche che siano, queste possono essere divulgate ad altre persone senza il consenso dell’interessato/a. Coloro i quali, invece, non ne sono consapevoli (62%) è perché si fidano che il destinatario non le diffonderà. Così si legge il fatto che appena il 15% prende precauzioni quando deve inviare foto o video privati. Se si aggiunge che il 10% dei genitori con figli minorenni vigila sui contenuti presenti nei loro telefonini, si può comprendere come la diffusione di materiale pornografico in Rete possa essere senza controllo e di misura maggiore rispetto a quanto viene scoperto in seguito a denunce o a scandali mediatici. Inoltre, fa riflettere che il 27% degli italiani ha ricevuto immagini osè senza averle richieste, anche se il 40% invece ha dichiarato che ha scambiato o ha ricevuto foto e video privati in maniera consenziente. Comunque sia, nessuno di quelli che ha ricevuto materiale pornografico non richiesto ha inoltrato denuncia, solo il 40% l’ha cancellato dal proprio telefonino, mentre il rimanente 52% l’ha conservato. Il dato più allarmante è che appena il 31% è a conoscenza che divulgare foto intime senza il consenso delle persone interessate è un reato punito dalla legge, a dimostrazione di quanto si deve ancora fare nell’educare la collettività all’utilizzo del web.   Sorprende, invece, un altro dato: oltre all’assenza di percezione dei limiti legali dell’utilizzo del web, gli italiani mettono in atto comportamenti finalizzati alla difesa della propria privacy derivante da possibili incursioni di hacker. Infatti il 65% dichiara di conservare nel proprio telefonino foto e immagini in maniera sicura, utilizzando password di accesso tali da non poter essere facilmente identificabili. Quindi sembra che emerga una doppia morale. La privacy personale non si mette in discussione, ma se invece si ricevono foto e immagini di altri allora il comportamento può essere anche diverso. 

Nota informativa ai sensi dell'art. 4 del regolamento AGCOM - delibera n 256/10/CSP. Data di realizzazione del sondaggio:16/03/2019. Committente: Quotidiano Nazionale. Estensione territoriale: nazionale. Campione: Panel Omnibus rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne. Tecnica di somministrazione delle interviste: tempo reale. Consistenza numerica del campione: mille. Rispondenti (in %): 92%.