Forza Nuova alza il livello dello scontro E il governo svolta: tolleranza zero

Il partito estremista annuncia un autunno caldo: "Ora rivolta". Il Viminale prepara la stretta sui cortei. Allerta massima in due date chiave: venerdì col debutto del Green pass al lavoro e il 30 ottobre per il G20

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di Alessandro Farruggia

Il nove ottobre segna una discontinuità nelle strategie della galassia No vaxNo Green pass e dei gruppi infiltrati – neofascisti in primis – che la radicalizzano. Il Viminale ne prende atto e reagirà di conseguenza. "Non è stato un fatto isolato, nel senso che ha segnato una svolta strategica nelle intenzioni di chi l’ha promosso, una svolta che crediamo non sia isolata. Ci attendiamo – dice con franchezza una fonte – un autunno caldo, e la nostra strategia cambierà: quanto visto a Roma non dovrà succedere una seconda volta". Già.

Da parte sua, dopo la mazzata degli arresti che l’hanno decapitata, Forza Nuova conferma i timori del Viminale e annuncia tempesta. "Altro che Forza Nuova. Il popolo deve difendere con le unghie e i denti la propria libertà e non è certo arrestando alcuni nostri dirigenti – afferma una nota diffusa su Telegram e firmata da Giuseppe Provenzale, Luca Castellini, Davide Pirillo, Stefano Saija – che il sistema impaurito e nervoso potrà fermarlo. Nemmeno lo scioglimento di Fn potrebbe invertire la rotta di quanto sta avvenendo e avverrà nelle prossime settimane".

"Mesi di piazze pacifiche non hanno fermato l’entrata in vigore delle norme sul Green pass, ma – scrivono ancora – ora la musica è cambiata e il direttore d’orchestra e compositore è solo il popolo in lotta che ha deciso di alzare il livello dello scontro. Il regime è in difficoltà, la giornata romana di ieri fa da spartiacque tra vecchio e nuovo. La gente è costretta a difendersi dalla ferocia unanime di chi dovrebbe rappresentarlo e l’attacco alla Cgil rientra perfettamente in questo quadro analitico. Da domani, dal 15 ottobre, e fino a che il Green pass non verrà ritirato definitivamente la rivoluzione popolare non fermerà il suo cammino, con o senza di noi". Il che è inaccettabile da uno Stato degno di questo nome. È quindi in arrivo un giro di vite.

"Mercoledì – fa sapere una fonte dal Viminale – ci sarà un comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza: si parlerà del G20 del 30 e 31 ottobre a Roma ma si discuterà anche di quanto successo sabato e quanto potrà succedere nel prossimo mese, che è denso di appuntamenti di piazza nei quali potrebbero svolgersi nuovi attacchi come quello visto a Roma". "Sinora – si osserva – la parola magica è stata contenimento, e per 20 mesi è andata sostanzialmente bene. Si sono autorizzate di solito manifestazioni statiche, tollerando cortei purché si concludessero a una certa distanza da obiettivi sensibili. Si è canalizzato il dissenso senza creare tensioni. Del resto con una mossa sbagliata avremmo corso il rischio di anticipare l’autunno caldo. Ma adesso il salto di qualità c’è stato, e non per scelta nostra, e di conseguenza le regole di ingaggio cambieranno e saranno più rigorose".

L’allerta è massima per venerdì, quando entrerà in vigore il Green pass, e per il sabato successivo, ma sull’agenda del Viminale ci sono una decina le date cerchiate di rosso, definite "a forte rischio", da oggi a fine mese. Quasi una al giorno. La maggior parte sono a Roma, alcune in altre città, tra le quali Milano, Trieste, Verona e Napoli.

E allora, arriveranno più presidi fissi sui possibili target (ad esempio ministero della Sanità, Iss, Agenzia del Farmaco, partiti, sindacati, tv); un monitoraggio attento in primis dei gruppi neofascisti che alimentano le proteste violente ma anche dei centri sociali schierati con i No Green pass; regole d’ingaggio più rigorose nelle manifestazioni di piazza (maggior numero di forze dell’ordine schierate in assetto antisommossa; nessuna tolleranza rispetto a manifestazioni non autorizzate, qualsiasi atto violento sarà gestito in maniera severa e proattiva, con cariche, lacrimogeni e arresti). Sperando che basti.