Mercoledì 24 Aprile 2024

Diffamazione, condannato Formigoni: dovrà risarcire i radicali

L'ex presidente della regione Roberto Formigoni è stato condannato a un mese con la sospensione condizionale subordinata ai risarcimenti che dovrà versare

Roberto Formigoni

Roberto Formigoni

Milano, 30 gennaio 2015 - Condannato in primo grado per diffamazione l'ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. La sentenza emessa dal Tribunale di Milano a carico del senatore Ncd parte dalla vicenda delle firme false per le Regionali 2010 e in particolare si riferisce ad alcune dichiarazioni di Formigoni riportate dai media nel luglio 2012 sui radicali. La nona sezione penale (giudice Canevini) ha condannato Formigoni per diffamazione a mezzo stampa, aggravata dall'attribuzione di un fatto determinato, a un mese di reclusione con la sospensione condizionale, subordinata alle provvisionali di risarcimento che dovrà versare: 10 mila euro a Marco Cappato, 10 mila euro a Lorenzo Lipparini, rappresentanti dei Radicali, e 25 mila euro alla "Lista Marco Pannella", nella persona di Marco Pannella. Tutto questo, oltre alle spese processuali per cinquemila euro e alla pubblicazione della sentenza a sue spese su Corriere della Sera e Sole 24 ore.

Formigoni era già stato condannato per diffamazione nell'ottobre 2012 a pagare una multa e a risarcire gli esponenti dei Radicali con 110mila euro. Questo secondo processo, che si è concluso in primo grado, fa riferimento invece ad altre affermazioni dell'ex presidente lombardo, risalenti al 12 luglio 2012, dopo che nell'ambito del primo processo il pm aveva concluso la requisitoria con la richiesta di condanna. In quelle dichiarazioni ai media, come spiegato dal legale di parte civile, l'avvocato Giuseppe Rossodivita, Formigoni, tra le altre cose, aveva definito i Radicali «criminali e maestri di manipolazione».

Per la vicenda delle firme false poste a sostegno del listino di Roberto Formigoni per le elezioni regionali del 2010, lo scorso novembre l'ex presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, all'epoca coordinatore lombardo del Pdl, è stato condannato per falso a 2 anni e 9 mesi di reclusione. In seguito alla prima sentenza di condanna per diffamazione la difesa di Formigoni presentò appello, ma la data di inizio del processo di secondo grado non è ancora stata fissata.

Questo secondo procedimento, come ha spiegato il legale di parte civile, è scaturito dalla reiterazione nel 2012 delle «dichiarazioni diffamatorie» da parte di Formigoni. Sia nel 2010 che nel 2012 i media, infatti, avevano riportato dichiarazioni di Formigoni contro i Radicali, che hanno portato avanti la "battaglia" con esposti e denunce sulle firme false. «Abbiamo ottenuto la conferma di un importante riconoscimento - ha spiegato Cappato dopo la sentenza - sul piano politico, non possiamo che confermare la valutazione sull'illegalità delle istituzioni italiane e le conseguenze devastanti dei tempi della nostra 'Giustizià: è infatti probabile che i procedimenti andranno in prescrizione e, soprattutto - ha aggiunto - il giudizio amministrativo è ancora pendente a 5 anni dalla nostra prima denuncia, con il risultato che Formigoni oggi vota per il nuovo Presidente della Repubblica e i Radicali sono stati, grazie all'impunità di quella truffa elettorale, cancellati dal Parlamento nazionale e dai Consigli regionali».