Sabato 20 Aprile 2024

Fontane chiuse e stretta sugli orti L’Italia senza acqua corre ai ripari

Dall’Emilia Romagna al Friuli misure contro la crisi idrica. L’allarme di Coldiretti: servono nuovi bacini

Migration

di Giovanni Panettiere

ROMA

Aspettando che il governo si decida a proclamare lo stato di emergenza, sono Regioni e Comuni a chiudere i rubinetti di un’Italia arsa dalla siccità. Sigilli alle fontane, stop al lavaggio delle auto, niente acqua potabile in casa nelle ore notturne: dopo mesi senza precipitazioni, con l’impatto della deserticazione palpabile nel 28% del territorio nazionale, come denuncia l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), soprattutto al nord si prova a correre ai ripari. Più per limitare i danni che per risolvere il problema, tra raccolti a rischio, fiumi a secco e invasi in affanno.

MANCA L’ACQUA

GLI ORTI ASPETTANO

L’Emilia Romagna è stata la prima a smuovere le acque, purtroppo non quelle del Po, simbolo per antomasia di una crisi idrica (fondali con meno di 50 centrimetri in alcuni punti) che flagella la regione. A fronte della richiesta dell’Autorità di bacino di ridurre del 20% i prelievi nel tentativo di completare il raccolto, il governatore Stefano Bonaccini ha invitato tutti i Comuni ad emanare ordinanze restrittive sul ricorso alla rete idrica. A partire dall’innaffiamento degli orti che può aspettare di questi tempi, di sicuro nelle ore diurne. In Emilia Romagna così come a Pordenone, dove, fino al 30 settembre, a seguito della "grave crisi idrica in atto in Friuli Venezia Giulia", è fatto divieto d’irrigare giardini e orti. L‘eventuale utilizzo dell’acqua potabile proveniente dalla rete idrica pubblica a questi scopi, "seppur sconsigliato", può avvenire solo dalle 22 alle 7. Per i trasgressori sono previste sanzioni tra i 25 e i 500 euro.

AUTO SPORCHE

DIKTAT DEL SINDACO

La siccità è democratica e costringe a rinunciare a Suv e Punto tirate a lucido. Almeno a Ferrara. Qui il sindaco della Lega, Alan Fabbri, ha imposto lo stop al prelievo di acqua potabile per uso extradomestico. Tradotto, divieto d’innaffiare orti e giardini e di lavare gli automezzi dalle 8 alle 21. Le misure, fa sapere l’amministrazione estense, scattano da oggi , "fino al 21 settembre", con le stesse multe comminate a Pordenone.

FONTANE CHIUSE

NIENTE REFRIGERIO

Se il governatore della Toscana, Eugenio Giani, scommette su una strategia a lungo termine contro la siccità, prendendo in considerazione l’ipotesi del varo di una legge regionale per la creazione di ulteriori bacini e invasi, a Scandicci la risposta alla crisi idrica è già bella che servita. Da oggi sarà inutile cercare refrigerio dalle sei fontane pubbliche: i rubinetti resteranno chiusi fino alla fine dell’emergenza. La stima dell’ufficio Ambiente del Comune è che con lo spegnimento saranno risparmiati mensilmente circa 180 metri cubi di acqua.

RUBINETTI A SECCO

DURANTE LA NOTTE

Troppo dura come misura? Chiedete agli abitanti di Ronzo-Chienis, in Trentino Alto Adige... Qui è sospesa la fornitura di acqua nelle case dalle 23 alle 6. Lo stesso provvedimento, la scorsa settimana, aveva interessato le frazioni di Santa Barbara e Prà del Pac, allo scopo di fronteggiare la scarsità di acqua nelle sorgenti che alimentano l’acquedotto di Ronzo alta. A Tesimo, sempre per rimanere in Trentino, è fatto invece divieto di riempire le piscine private.

L’APPELLO DI COLDIRETTI

"SERVONO PIÙ BACINI"

Coldiretti non scorge all’orizzonte precipitazioni importanti. Per questo va in pressing sia sul fronte della dichiarazione dello stato di emergenza, sia sulla realizzazione di un piano bacini. "Solo in questo modo riusciremo a garantirci stabilmente in futuro le riserve idriche necessarie – sostiene il presidente, Ettore Prandini dopo l’annuncio della decisione di istituire un coordinamento tra i ministeri e la Protezione civile per fronteggiare l’allarme siccità su più fronti, infrastrutturale, competenze regionali, eventuali ristori –. Raccogliamo solo l’11% dell’acqua piovana e potremmo arrivare al 50%, evitando così situazioni di crisi".