Fondi Lega, Bossi e Belsito condannati in appello

Un anno e dieci mesi al Senatùr, 3 anni e 9 mesi al tesoriere del Carroccio. Confermata la confisca dei 49 milioni. Belsito: "Ho la coscienza a posto"

Umberto Bossi e Francesco Belsito (Ansa)

Umberto Bossi e Francesco Belsito (Ansa)

Genova, 26 novembre 2018 - Umberto Bossi condannato a 1 anno e 10 mesi, Francesco Belsito a 3 anni e 9 mesi: è il verdetto della Corte d'appello di Genova nel processo sui fondi della Lega e la maxi truffa legata ai 49 milioni di euro di rimborsi elettorali ottenuti nel biennio 2008-2010 dal Carroccio.

Condanne anche per i tre revisori contabili: 4 mesi a Stefano Aldovisi, 8 mesi a Antinio Turci, 8 mesi a Diego Sanavio. I giudici hanno inoltre confermato la confisca dei 49 milioni di euro.

Il sostituto procuratore generale Enrico Zucca aveva chiesto condanne a 1 anno e 10 mesi per l'ex leader del Carroccio Umberto Bossi e per l'ex tesoriere Francesco Belsito, a 2 anni per i revisori contabili Sanavio e Turci e 1 anno e 3 mesi per Aldovisi.

EFFETTO PRESCRIZIONE - Le pene in appello per Umberto Bossi e Francesco Belsito (in primo grado rispettivamente 2 anni e 6 mesi e 4 anni e 10 mesi) sono diminuite rispetto al primo grado poiché una parte degli addebiti (come la truffa aggravata del 2008) è coperta dalla prescrizione. I giudici di secondo grado di Genova hanno invece confermato la confisca dell'intera somma a carico del partito, motivo per cui proseguirà la rateizzazione (il Carroccio paga 100.000 euro ogni due mesi). La procedura era stata concordata a settembre fra i pm e l'attuale cassiere, il deputato Giulio Centemero, dopo che la Cassazione aveva dato via libera ai sequestri preventivi.

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"Ho la coscienza a posto" BELSITO - "Aspettiamo di leggere le motivazioni per poi fare ricorso in Cassazione. Per quanto mi riguarda sono fiducioso che la verità prima o poi venga fuori", ha detto Francesco Belsito dopo la sentenza. "Hanno portato avanti la tesi del primo grado - ha proseguito l'ex tesoriere della Lega - e cioè i fatti di Tanzania e Cipro li hanno considerati appropriazione indebita, mentre per me era un investimento come tutti quelli che ho fatto precedentemente". Per Belsito pende anche l'appello a Milano, per l'inchiesta The Family. "La Lega ha depositato querela per appropriazione indebita a Genova - ha continuato - nel processo gemello a Milano: entro pochi giorni devono decidere, attendiamo e io sono sempre tranquillo con la mia coscienza. Magari qualcun altro no. Nelle casse del partito alle mie dimissioni c'erano cifre importanti. Nella contabilità federale più di 41 milioni di euro, più le proprietà immobiliari in quel momento".