Covid, Fondazione Gimbe: "Serve lockdown, vaccino no soluzione immediata"

Il monitoraggio settimanale: "Stanno risalendo tutte le curve"

L'andamento giornaliero dei casi testati (Gimbe)

L'andamento giornaliero dei casi testati (Gimbe)

Roma, 14 gennaio 2021 - C'è poco da stare allegri. Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe che registra l'andamento dell'epidemia di Coronavirus settimanalmente non registra nemmeno oggi dati confortanti. A giudizio della Fondazione infatti stanno risalendo tutte le curve. Il vaccino non è la soluzione immediata: "Adesso serve il lockdown".

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Il monitoraggio è riferito al periodo 6-12 gennaio e rileva l'incremento dei nuovi casi e la risalita delle curve di ricoveri con sintomi e terapie intensive, entrambe sopra soglia di saturazione in metà delle regioni. Salgono ancora i decessi. Per la Fondazione, è quindi rischioso puntare tutto sul vaccino: serve un'immediata e rigorosa stretta per evitare un anno di difficile convivenza con il virus, con ospedali ciclicamente al limite del collasso, continue strette e allentamenti e un aumento inesorabile dei decessi.

I dati della settimana

In dettaglio, ecco le variazioni rispetto alla settimana precedente di riferimento.

Rapporto positivi-casi testati (29,5% vs 30,4%) Decessi: 3.490 (+5,8%) Terapia intensiva: +67 (+2,6%) Ricoverati con sintomi: +317 (+3,4%) Nuovi casi: 121.644 (+6,6%) Casi attualmente positivi: +879 (+0,2%) Casi testati: +36.433 (+9,7%) Tamponi totali: +89.492 (+10%)

L'analisi

"I dati - afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - confermano la lenta risalita dei nuovi casi settimanali e, sul versante ospedaliero, il costante aumento di ricoveri e terapie intensive dove l'occupazione da parte di pazienti covid supera in 10 Regioni la soglia del 40% in area medica e quella del 30% delle terapie intensiva". Cartabellotta è chiaro e per nulla rassicurante: "Il vaccino non è una soluzione immediata, adesso erve un lockdown: senza un'immediata e rigorosa stretta, ci attende un anno di difficile convivenza con il virus, con ospedali ciclicamente al limite del collasso, continui tira e molla sull'apertura di scuole e attività produttive e un aumento inesorabile dei decessi". L'esperto prosegue: "Per centrare l'obiettivo di eliminare il virus - spiega - è indispensabile attuare rapidamente una strategia 'soppressiva', sul modello del lockdown italiano della prima ondata, cosi' da ridurre in modo rilevante gli attualmente positivi e appiattire la curva epidemica".