Foggia: costringeva i dipendenti a votare il figlio, interdetto presidente cooperativa

Minacciava il licenziamento o il mancato rinnovo del contratto a chi non avesse votato il figlio alle elezioni comunali

Foggia, 15 ottobre 2022 - Costringeva i dipendenti a votare il figlio minacciando il licenziamento o il mancato rinnovo del contratto. Questa l'accusa mossa all'ex presidente di una società cooperativa (Astra), concessionaria di un appalto pubblico per la fornitura di servizi per gli asili nido comunali di Foggia. A suo carico la Digos della città pugliese e della Polizia postale hanno eseguito una ordinanza applicativa della misura interdittiva del divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione e del divieto temporaneo di esercitare attività di impresa e di ricoprire uffici direttivi. 

L'uomo, Ludovico Maffei, avrebbe minacciato le lavoratrici prospettando loro un licenziamento o un mancato rinnovo contrattuale se non avessero votato per il figlio Danilo, candidato alle elezioni comunali del 2019 (poi eletto consigliere con 913 preferenze nella lista 'Foggia Vince' dell'ex sindaco Franco Landella). Maffei è ritenuto responsabile dei reati di violenza o minaccia a un pubblico ufficiale o ad un incaricato di un pubblico servizio, violenza o minaccia per costringere a commettere un reato, istigazione alla corruzione, violenza privata, violenza o minaccia ad un elettore. 

Danilo Maffei si candidò anche alle elezioni regionali del 2020, non riuscendo però a essere eletto. Per quest'ultima elezione, dopo un esposto dell'attuale assessore regionale al Welfare Rosa Barone, fu aperto un secondo filone di inchiesta e furono indagate 21 persone alle quali è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini per corruzione elettorale: secondo l'accusa queste persone, in cambio di denaro o altra utilità, avrebbero espresso il proprio consenso in favore di un candidato, fornendo come prova del voto una foto scattata nella cabina elettorale.