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Roma, 21 giugno 2022 - E la chiamano estate. Insediata da poche ore, la stagione più desiderata trova il palcoscenico bruciato da una primavera sbruffona: anticiclone africano numero tre, cielo terso, sole senza concorrenza. E soprattutto una gravissima siccità anticipata di almeno 30 giorni rispetto alle annate più torride. La terra ustionata chiede acqua, e chi ha il controllo dei rubinetti ragiona sugli scenari in formazione. Il cuneo salino risale il Po per 21 chilometri mettendo a rischio terreni e falde (a Pontelagoscuro, nel Ferrarese, il flusso è di appena 180 metri cubi al secondo, tre volte sotto il minimo storico); il lago Maggiore perde un metro d’altezza ogni tre giorni; torrenti noti per esuberanza autunnale ora sono bacini riarsi. Non c’è un minuto da perdere. Il Po si prosciuga: le foto choc dell'Esa Siccità, ma un terzo dell'acqua viene dispersa La siccità compatta le regioni, pronte a chiedere al governo – già oggi – la dichiarazione dello stato di emergenza. Città e acquedotti, fiumi e campagne, paeselli e laghetti: tutti boccheggiano. Escluse le Alpi, dove potrebbe manifestarsi qualche temporale, le previsioni asciugano le speranze. Bollino rosso. Caronte spinge la colonnina a temperature sfidanti: 36 gradi a Bolzano, 35 a Bologna, 33 a Firenze, 32 a Roma. E al Centro sud, sinora più fresco, nei prossimi giorni si sfioreranno o supereranno i 40 gradi in molte zone: ci saranno 38 gradi a Roma, 37 a Firenze, 40 a Foggia, Matera, Catanzaro, Taranto, oltre 40 in Sicilia e Sardegna. Temporali nel weekend, ma poco utili (e forse dannosi) Esaltato dal massimo irraggiamento del solstizio, il terzo anticiclone africano del 2022 arroventa i tavoli decisionali e le segreterie politiche. Alle 13 è convocata la Conferenza delle Regioni per preparare il confronto pomeridiano con il governo e quello di domani con la Protezione civile, ...
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