Giovedì 18 Aprile 2024

Soldi dal Qatar. Coinvolto un altro eurodeputato. Metsola assiste alle perquisizioni

Ora nel mirino c’è il socialista belga Tarabella. La presidente dell’Europarlamento: collaboriamo con la giustizia. L’italiano Panzeri e la greca Kaili restano agli arresti. L’emirato si difende: "Nessuna cattiva condotta"

Roma, 12 dicembre 2022 - Quattro fermi su sei – che diventano sei su otto se si considerano i due fermi, della moglie e della figlia di Panzeri, fatti in Italia e convalidati dal Gip di Bergamo – sono stati convertiti in arresto. Il Qatargate che sta scuotendo il Parlamento Europeo va. I quattro arresti convalidati dalla Procura federale belga nell’ambito dell’inchiesta sul Qatargate riguardano l’ex europarlamentare e presunto dominus dell’associazione a delinquere Antonio Panzeri; il suo ex assistente parlamentare Francesco Giorgi; Eva Kaili, vice presidente del Parlamento e compagna di Giorgi e Niccolò Figà Talamanca dell’Ong “No peace withouth justice“. Le accuse sono corruzione, riciclaggio di denaro e partecipazione a un’organizzazione criminale.

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Marc Tarabella
Marc Tarabella

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Rilasciati invece con la condizionale il padre di Kaili e il quarto italiano, Luca Visentini, da pochi giorni segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati. E l’inchiesta non si ferma certo qui. La presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola è stata costretta l’altroieri a rientrare da Malta e a recarsi di persona al domicilio di un altro eurodeputato socialista, il belga Marc Tarabella, in quanto la Costituzione belga prevede che un eletto possa essere perquisito solo alla presenza del presidente della Camera d’appartenenza. Il che è stato alle 20.30 di sabato. Il giorno prima era stato sigillato l’ufficio di un ex collaboratore di Tarabella al Parlamento europeo, G.M., che era stato in precedenza assistente di Pier Antonio Panzeri.

Nato a Liegi nel 1963, sindaco del comune di Anthisnes, eurodeputato dal 2004 al 2007 e nuovamente dal luglio 2009, Marc Tarabella è vicepresidente della delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con la Penisola arabica. Inizialmente era un critico spietato della designazione del Qatar come sede dei Mondiali. "Ben 850 morti: o il Qatar protegge i lavoratori sul suo territorio, o al Qatar deve essere tolta l’organizzazione della Coppa del Mondo" twittava nel febbraio 2014. E due mesi dopo aggiungeva: "Le famiglie di 1.200 lavoratori dello stadio morti si scusano per aver rovinato la Coppa del Mondo del Qatar 2022". Un duro.

Ma Marc Tarabella si è notevolmente ammorbidito dallo scorso anno, quando i suoi interventi han cambiato senso. Il 26 ottobre, ad esempio, invitato dal canale d’informazione LN24, ha ritenuto che "attaccare il Qatar fosse ridicolo e ipocrita perché il Paese ha fatto molti sforzi, soprattutto in termini di diritti del lavoro". Lo stesso giorno scriveva su L’Avenir: "Boicottare il Qatar è ipocrisia. La situazione può essere migliorata, ma ci sono stati dei progressi". Secondo EU Integrity Watch Tarabella ha dichiarato quattro incontri sul Qatar dal settembre 2021, tra cui uno con il portavoce del ministero degli Affari Esteri dell’emirato del gas. L’ipotesi della Procura federale belga è che la conversione sulla via di Doha non sia stata per nulla gratis.

Mentre l’inchiesta va avanti, le istituzioni europee tentano una operazione rigore. "Stiamo collaborando attivamente e pienamente con le autorità di giudiziarie per favorire il corso della giustizia" ha detto Metsola e il Commissario europeo Paolo Gentiloni ha ammesso che "il danno reputazionale è molto serio. Il Parlamento europeo è sempre stato la punta di diamante dal punto di vista dei diritti. È una vicenda vergognosa e intollerabile" e "se sarà confermata potrebbe essere una delle più drammatiche storie di corruzione di questi anni". Già. Quanto a Doha, nega tutto: "Lo Stato del Qatar respinge categoricamente qualsiasi tentativo di associarlo ad accuse di cattiva condotta". Vista la documentazione acquisita dalla Procura federale belga, occorrerà provarlo anche in dibattimento. E non sarà una passeggiata.