Mercoledì 24 Aprile 2024

Australia, due italiani arrestati per stupro: "Si fingevano gay per adescare"

Nei guai il 're della pizza' di Perth e un suo collaboratore. Sono stati accusati da una ragazza, ora spuntano altre sette vittime

Il ristoratore Alberto Nicoletti, 29 anni, con il collaboratore Vincenzo Mineo di 36

Il ristoratore Alberto Nicoletti, 29 anni, con il collaboratore Vincenzo Mineo di 36

Il 're della pizza' italiana in Australia è stato arrestato. È accusato di essere uno stupratore seriale. Gli vengono contestati dieci episodi di violenza. Avrebbe aggredito sessualmente almeno otto donne, ma la sua posizione potrebbe aggravarsi ulteriormente. In manette è finito Alberto Nicoletti, ristoratore comasco di 29 anni che nel 2013, a Perth, capitale dell’Australia Occidentale, dove si è trasferito stabilmente, ha aperto la pizzeria "Lago di Como" dopo aver lasciato l’Italia. Con lui si trova in carcere anche Vincenzo Mineo, amico e collaboratore di 36 anni. I due si sarebbero finti gay per approcciare una delle loro vittime. "Non è vero niente, sono innocente, è un incubo", continua a ripetere l’imprenditore lombardo. Lo ha ribadito anche nei giorni scorsi durante la prima udienza del processo a suo carico. Nessuno però al momento sembra disposto credergli. Anzi, alla prima denuncia, in seguito alla quale sono scattate le indagini, se ne sono aggiunte altre sei.

Per questo il giudice ha respinto la sua istanza di libertà condizionale su cauzione. Entrambi gli indagati rimangono in carcere, almeno fino alla prima udienza del processo, fissato ad ottobre. Secondo quanto riportato sui media locali e i comunicati ufficiali, gli investigatori della Western Australia Police Forze sostengono che il 29enne italiano già nel 2016 avrebbe violentato una donna nel parcheggio del suo ristorante, che si affaccia sul fiume Swan. Nel settembre 2018 invece la sua vittima sarebbe stata una 30enne incontrata proprio nella pizzeria dove si servono specialità italiane, attualmente chiusa. Due anni dopo avrebbe quindi stuprato una passante, dopo averle offerto un passaggio fino a casa, una cliente di un locale di Northbridge e una di un altro club di Leederville, che avrebbe attirato in trappola spacciandosi per un autista di Uber.

Una ventenne approcciata in un bar ha inoltre riferito che Nicoletti e Mineo l’avrebbero avvicinata, fingendosi gay e chiedendole se volesse sniffare cocaina insieme a loro in un bagno pubblico per disabili, dove l’avrebbero quindi assalita. In un crescendo di violenza sarebbero poi andati subito dopo in un altro locale sulla spiaggia di Scarborough, dove avrebbero violentato altre due ragazze. Per rintracciarli i poliziotti hanno diffuso delle immagini riprese dalle telecamere di un sistema di videosorveglianza che li hanno immortalati dopo lo stupro della ventenne: le immagini li mostrano mentre uno si lava le mani e l’altro si abbottona la camicia. Oltre al video gli investigatori hanno chiesto ai due di farsi avanti spontaneamente e ad altre eventuali presunte vittime di denunciarli.

"Le sue vittime erano ubriache e vulnerabili", spiega la polizia, riferendosi ad Alberto Nicoletti ed esortando "chiunque abbia informazioni relative alle indagini" a contattare gli investigatori. L’invito non è caduto nel vuoto. Non solo perché le immagini di Nicoletti e dell’amico sono state diffuse sui social, ma anche perché nei giorni scorsi altre donne hanno accusato il ristoratore. E il numero delle vittime potrebbe aumentare ancora.