Martedì 23 Aprile 2024

Finlandia nella Nato La rappresaglia di Putin "Missili nucleari trasferiti in Bielorussia"

Per Kiev si tratta di un bluff. Mosca potrebbe usare i migranti come arma. L’Alleanza atlantica non sposterà uomini e mezzi al confine russo.

Finlandia nella Nato  La rappresaglia di Putin  "Missili nucleari  trasferiti in Bielorussia"

Finlandia nella Nato La rappresaglia di Putin "Missili nucleari trasferiti in Bielorussia"

di Marta Ottaviani

Il presidente russo, Vladimir Putin, lo aveva promesso: se la Finlandia entrerà nella Nato, la Russia prenderà le sue contromisure. E così ieri, mentre la bandiera europea e quella blu crociata in campo bianco venivano issate insieme, mettendo fine a decenni di neutralità, da Mosca arrivavano le prime dichiarazioni e decisioni. Il Cremlino è determinato a potenziare la presenza militare nell’ovest e nel nord ovest del Paese, in modo da coprire gli oltre 1.300 chilometri di confine che condivide con la Finlandia. Molti analisti ritengono che la Russia avrà non poche difficoltà a mettere in pratica questo progetto. La guerra con l’Ucraina prosegue e lo sforzo bellico è enorme non solo dal punto di vista delle armi, ma soprattutto anche da quello del dispiegamento di truppe. Nel frattempo Mosca ha annunciato il trasferimento in Bielorussia di diversi sistemi missilistici Iskander, in grado di trasportare testate convenzionali e nucleari tattiche. Per Kiev si tratta di un bluff. La Nato "al momento" non ha l’intenzione né la necessità "di spostare uomini o mezzi in Finlandia", così ha spiegato un alto funzionario dell’Alleanza Atlantica, precisando che i gruppi di battaglia avanzati attuali sono otto e tali rimaranno. Helsinki, però, mantiene la guardia alta e, proprio in queste settimane, sta iniziando a costruire un muro di difesa che coprirà alcune delle zone dove il passaggio di uomini e merci è maggiore.

Il timore è che Mosca possa inviare alla frontiera migliaia di migranti per mettere in difficoltà il Paese e costringerlo ad accoglierli. Non solo guerra convenzionale, ma anche non lineare, insomma. Una parziale conferma arriva dallo stesso ministero degli Affari Esteri russo, il Mid. In un comunicato al vetriolo, il dicastero ha dichiarato che è pronto "ad assumere misure di ritorsione che includono il settore militare, tecnico, ma anche altro". "La situazione nel nord Europa – spiegano ancora dal ministero – è cambiata in modo drammatico. Prima si trattava di una delle aree più stabili del mondo, ora il confine della Nato con la Russia è più che raddoppiato".

Questo significa che, in caso di attacco russo alla Finlandia o di rappresaglia, tutta l’Alleanza Atlantica si sentirà tirata in causa. Questo in una parte di mondo che sta assumendo un’importanza crescente, con gli appetiti di molte nazioni rivolte verso l’Artico, regione strategica per le risorse naturali e le rotte commerciali e con la Finlandia che, pur neutrale, può contare su un esercito di 280mila persone e gli armamenti fra i più avanzati d’Europa. La Russia, insomma, ha ottenuto il contrario di quello che voleva e adesso deve cercare di correre ai ripari, anche solo con le minacce. "L’espansione dell’Alleanza atlantica è un assalto alla nostra sicurezza e agli interessi nazionali russi", ha spiegato il portavoce del presidente Putin, Dmitrij Peskov. "La situazione con la Finlandia – ha poi precisato – è fondamentalmente diversa dalla situazione con l’Ucraina. La Finlandia non è mai diventata anti-russa e non abbiamo avuto controversie con Helsinki".

Questo particolare, però, non cambia di una virgola le posizioni di Mosca sull’allargamento. "Il Cremlino – ha concluso Peskov – ritiene che questo ampliamento sia un altro aggravamento della situazione. Così che lo percepiamo. E, naturalmente, questo ci costringe prendere contromisure per garantire la nostra sicurezza sia tatticamente che strategicamente".