Giovedì 25 Aprile 2024

Fingeva di vaccinare e gettava il siero Infermiere in cella, no vax indagati

La banda dei finti Green pass ad Ancona. Il pm: "Fino a 500 euro per iniezione"

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Quella mano che spruzza nel cestino la dose di vaccino anti Covid è un colpo al cuore. Anno 2022, secondo di una pandemia che ha rialzato la testa e continua a mietere sofferenze. Un infermiere di 51 anni, in combutta con un ristoratore verosimilmente no vax, un imprenditore edile amico, un avvocato e una commessa di un supermercato, avevano messo su un gruppetto capace di far arrivare decine di persone all’hub vaccinale principale di Ancona, il Paolinelli, per dare loro la possibilità di avere il Green pass senza farsi toccare il braccio dall’ago della siringa. Così faceva l’infermiere Emanuele Luchetti, inchiodato dalle telecamere nascoste dagli investigatori della squadra mobile di Ancona. Decideva lui chi far entrare e come al Paolinelli. "Vieni, ci penso io". I medici, il resto del personale che da due anni è al centro vaccinale del capoluogo marchigiano non sapeva nulla. Luchetti faceva entrare la persona concordata nel separé e gettava la fiala nel cestino. Una finta ignobile che ora costa all’infermiere il carcere. Con accuse che vanno dalla corruzione, al falso ideologico e al peculato, commessi da persone indagate nell’indebito rilascio della certificazione verde. Cinquanta le misure cautelari eseguite dalla squadra mobile di Ancona e dai colleghi di Barletta Andria Trani, Bologna, Fermo, Foggia, Macerata, Milano, Padova, Pescara e Taranto nei confronti di altrettante persone. Solo Luchetti è in carcere. Gli altri quattro "complici" sono ai domiciliari. Per tutti gli altri obbligo di dimora e stesse accuse: coloro che hanno usufruito del favore pagando dai 300 ai 500 per mettersi in tasca un Green Pass senza mai vaccinarsi.

Andrea Massaro