Roma, 19 novembre 2023 – “Filippo, per il tuo bene consegnati così potrai spiegare che cosa ti è accaduto, quello che è successo. Ti prego, ti aspettiamo". Nicola Turetta e la moglie, Elisabetta Martini, affidano al legale di famiglia il messaggio al figlio di 22 anni che da una settimana è in fuga tra Veneto, Friuli, Alto Adige e la zona di Lienz in Austria, meno di tre ore di macchina da dove è stato ritrovato il corpo senza vita di Giulia Cecchettin. Una morte per mano del figlio che la famiglia Turetta temeva e forse si aspettava, ma che quando è stata comunicata "gli ha fatto cadere il mondo addosso". Due famiglie rovinate, questa la sensazione che si coglie nella palazzina di via Mirabello dove a lungo le tapparelle sono rimaste abbassate.
Nella mattinata, marito e moglie erano stati due ore nella caserma dei carabinieri dove è stato chiesto loro delle cose sequestrate il giorno prima nella casa durante una perquisizione disposta dai magistrati. E sono stati nuovamente invitati a tracciare un profilo del figlio, di quel Filippo "incapace di compiere qualsiasi tipo di violenza", ma che dal momento in cui Giulia lo aveva lasciato si mostrava talvolta depresso e non mangiava anche se negli ultimi giorni "mi era sembrato normale", ha dichiarato il padre. Concetti che sono stati ribaditi anche dal fratello minore, Andrea, 18 anni: "Lui è una persona mite, non può avere fatto quello che dicono, Giulia era sua amica anche dopo che si erano lasciati". I carabinieri hanno voluto sapere anche se nella sua fuga avesse potuto coinvolgere altre persone, una sorta di complice. Ma i genitori affermano che nella zona dove è stata ritrovata cadavere Giulia non conoscono nessuno.
“Non sappiamo – dice l’avvocato di famiglia, Emanuele Compagno – dove Filippo possa essere in questo momento. La speranza dei genitori è che torni e si avvicini a qualcuno che possa aiutarlo per raccontare ciò che è successo e prendersi le proprie responsabilità". Davanti al video dell’aggressione Nicola ed Elisabetta sono rimasti attoniti perché da lui "tutto ci si sarebbe potuto aspettare tranne che qualsiasi gesto di violenza. Ha sempre amato molto questa ragazza, negli ultimi mesi avevano continuato a sentirsi. È tutto inspiegabile". Ribadendo che secondo loro Filippo non viveva la laurea di Giulia come una sconfitta o con invidia, anzi ne era felice. "Il nostro e quello dei Cecchettin è un dramma comune", ripetono sperando però di non dovere ricevere la notizia del ritrovamento di un secondo cadavere.
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