Figli diseredati Pagare gli studi è già un aiuto

Gabriele

Canè

Premessa: la storia di cui parliamo si svolge in un mondo di nicchia, ristretto, privilegiato. La sua morale, però, ha un valore generale, comunque la si giudichi. Il caso: Luca Barbareschi, attore talentuoso e controcorrente, spiega in tv che lui non intende lasciare nulla ai (5) figli perché ha già speso almeno 900 mila euro (!) ciascuno solo per università e master internazionali.

Li ha quindi forniti abbondantemente dei mezzi necessari per camminare, anzi per correre con gambe solide nel mondo del lavoro e nella vita, senza bisogno di aspettare il suo decesso. Inutile dire che non tutti si sono detti d’accordo con il Barbareschi pensiero. Ovvio. Ma per quello che riguarda il sottoscritto, è difficile dargli torto.

E’ difficile pensare che sia più utile che i genitori accumulino beni da redistribuire a babbo morto, che investire nell’educazione dei figli. E’ difficile criticare chi pensa sia più importante, una priorità, fornire la bicicletta per pedalare, piuttosto che il divano dove aspettare una comoda rendita. Certo, ognuno di noi vorrebbe poter dare, fatte le proporzioni, l’uno e l’altro. Eccome! Ma potendo scegliere, e sono sempre in meno a poterlo fare, non c’è dubbio che la migliore eredità, lo stimolo, sono gli strumenti per entrare nella vita con un buon bagaglio di conoscenza. Che non significa infischiarsene del loro futuro. Ma dare loro subito il meglio possibile per costruirselo.