Martedì 16 Aprile 2024

‘Fight club’ per gioco in casa Quindicenne muore dopo la boxe con gli amici

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Un fotogramma di Fight Club David Fincher, dal romanzo di Palahniuk

di Viviana Ponchia

Casa di un amico. A 15 anni, l’età in cui spesso bisogna spaccare qualcosa per tirare fuori il meglio di se stessi. Ha posato a terra i guantoni, si è accasciato a terra ed morto. Un gioco da sabato sera alternativo al Risiko, un torneo di boxe in salotto. Niente alcol, niente droghe. Nessuna tentazione autodistruttiva. Solo un’allegra scazzottata fra amici e poi il malore in mezzo ai coetanei allibiti, i tentativi inutili del 118 di rianimarlo, l’indagine dei carabinieri di Genova su quello che sembra un giallo e forse è solo uno scherzo della vita. Perché il cuore di un liceale smetta di battere all’improvviso è una domanda che nessuno vorrebbe farsi.

La risposta la darà l’autopsia chiesta dalla procura dei minori, mentre per tutta la notte di sabato gli amici della vittima sono stati ascoltati dagli inquirenti alla presenza dei genitori. Picchiavate forte? Può essere stato un pugno? Tra le ipotesi c’è quella di una patologia cardiaca, anche se il ragazzo giocava a tennis. Impossibile da escludere, l’ipotesi che il malore sia da collegarsi a un colpo. Non era un gioco violento, non nelle intenzioni. Al momento della tragedia in casa c’erano 15 ragazzini, tutti minorenni. Pochi minuti dopo la fine del suo match uno di loro ha passato i guantoni a un amico ed è crollato a terra. Se fosse davvero colpa della boxe, madri e padri avranno da oggi un motivo in più di apprensione. Sul ring si muore, e ogni volta è polemica. Gli esperti ripetono che sottovalutare un pugno, anche in allenamento, è sempre un rischio. Che la sindrome da secondo impatto è devastante. Ma cosa sappiamo stavolta di questo combattimento da salotto tutto da ridere: il cuore malato, la sfortuna. Cosa ne sa della morte una banda di bambini appena cresciuti, convinti che chi cade si rialza sempre. Hanno imparato che non devono bere, non devono drogarsi. Poi trovano due guantoni, fanno le formazioni sul tabellone. E il destino è lì e se la ride: vediamo a chi tocca oggi.