Fiammetta come Heidi. La Dad tra monti e caprette

Trento, bimba di 10 anni segue le lezioni col padre a mille metri di quota "A casa da sola non può restare, quassù al pascolo impara ad adattarsi"

La bambina che fa la dad fra le caprette

La bambina che fa la dad fra le caprette

L’aula di Fiammetta è nell’ufficio di suo padre. Finisce dove il prato diventa dirupo e ha un soffitto azzurro senza crepe. La connessione a internet è buona alla Rocca di Samoclevo, in Val di Sole. Papà attiva sul telefonino la funzione hotspot e il computer non ha mai tentennamenti. Dura una lezione di storia in dad a dieci anni, in quarta elementare? Dipende dalla prospettiva. I pascoli sono ancora brulli e certe mattine fa un freddo cane, ma almeno non c’è bisogno di aprire le finestre. D’altra parte Heidi indossava solo una gonna e una camicia, in rari casi un mantello svolazzante. E camminava scalza. Però mai un raffreddore.

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L’unica volta che ha avuto bisogno di un medico si trovava a Francoforte, a casa dell’amica Clara. Queste bambine non si lamentano, prendono il buono di ogni situazione. Per esempio il coraggio di un bucaneve spuntato proprio lì dove affondano le gambe del banco. Presto arriveranno anche le primule gialle e l’erba trinità tutta viola con le punte. Poi le farfalle. Mentre le capre non hanno mai smesso di fare festa. Fiammetta Melis ha un cappello di lana verde e una felpa blu. Anche a mille metri, quando arriva mezzogiorno, marzo sa essere tiepido e gentile. La scuola primaria di Mezzolombardo sta molto più in basso. Ed è chiusa. Un apparente problema con dentro la soluzione, come succede spesso se non ci si dispera. La mamma fa l’infermiera e non può portarla in ospedale. Una bambina non può stare a casa da sola. Però papà è pastore e fra le 350 capre ci sarà pure posto per una figlia che deve studiare.

Didattica a distanza. Più letterale di così non si poteva immaginare. In montagna, all’aperto, con sottofondo di campanacci. Ogni mattina a lezione in alpeggio fra i monti, con il pc portatile e tutto il resto. Come nel nord Europa, dove alcuni istituti hanno deciso di fare lezione outdoor anche se piove o tira vento, perché le tende non le hanno inventate solo per giocare agli indiani. E come in Val Versa, sull’Appennino ligure, dove hanno cercato di copiare il modello scandinavo e se diluvia si va sotto i portici, sempre rispettando il distanziamento. Per Fiammetta nemmeno questo è un problema, al massimo le tocca correre dietro alle bestie. Lo faceva anche Heidi, con la quale è inevitabile trovare una sorellanza. Solo che lei non andava a scuola, non bolliva il latte prima di berlo e ballava sulle nuvole.

Ma anche Massimiliano Melis non è il nonno di Heidi, piuttosto un papà tecnologico che adora sporcarsi le mani. Faceva l’operaio edile in Sardegna però nel sangue aveva tracce di passione per la terra e le sue creature. Da tre anni è felice in Trentino. D’inverno tiene gli animali in due masi vicino alla rocca medievale di Samoclevo, d’estate sale alle malghe tra Dimaro e Terzolas. Lo conoscono tutti. Il latte delle sue capre autoctone e sarde, tenute alla larga dai mangimi industriali, regala ricotte e formaggi speciali. Ha ripensato lo spazio della vita perché sul tempo si può fare poco. E’ orgogliosa della sua bambina alle prese con i Sumeri: "La montagna – dice – le insegna l’importanza di sapersi adattare". Fiammetta passa dalla Mesopotamia alla cura delle caprette senza un lamento. Chi un po’ la invidia fa bene.