Festa della mamma, campionesse dello sport ed eroine del quotidiano

Madri e sportive di successo, un'impresa nel quotidiano eroica

Tania Cagnotto e Francesca Dallapé con le figlie Maya e Ludovica (Ansa)

Tania Cagnotto e Francesca Dallapé con le figlie Maya e Ludovica (Ansa)

Roma, 12 maggio 2019 - Se essere madri è un’impresa da costruire giorno dopo giorno, allevare un figlio ed essere campionesse dello sport rasenta senz’altro l’eroismo.  Eppure, zittendo chi ancora vorrebbe parlare di sesso debole, ormai non si contano le donne che riescono nell’una e l’altra cosa. Guadagnandosi, giustamente, scrosci di applausi da chi lo sport, e magari pure la vita, lo segue sprofondato nel divano.

L’ultimo spunto per poter ammirare chi insegue sia la faticosa gloria della quotidianità sia quella delle vette delle competizioni ci arriva dritto da Bolzano, dove Tania Cagnotto e Francesca Dallapé stanno preparando l’assalto olimpico tra un tuffo e una coccola alle rispettive figlie, Maya e Ludovica. Sono passati quasi tre anni dal loro argento nel ‘sincro’ ai Giochi di Rio, e le due bambine hanno sicuramente cambiato la loro vita riempendola di significato, ma l’istinto delle campionesse pian piano è tornato a galla, così come il richiamo delle gare. E Tokyo 2020 è già dietro l’angolo, con  una gloria da riconquistare con nuova consapevolezza.

Gli esempi virtuosi cui ispirarsi, in Italia, del resto non mancavano. Basti pensare a Valentina Vezzali, capace di prendersi l’oro olimpico iridato e mondiale nel fioretto dopo la nascita del primo figlio. Sul podio a cinque cerchi andò nel 2008 dopo la maternità anche l’altra grande jesina della scherma, Giovanna Trillini. La loro prestigiosa ‘erede’ Elisa Di Francisca, andrà ora a caccia di un oro ai Giochi in Giappone per fare il tris dopo quelli conquistati a Londra nel 2012.

Quanto a costanza di risultati straordinari, è ovviamente da annoverare l'incredibile carriera di Josefa Idem, due figli e un'infinita serie di medaglie olimpiche tra Europei, Mondiali e Olimpiadi partendo dal 1984 fino al 2009.

Che l’impossibile sia un concetto variabile l’hanno dimostrato Diana Bacosi e Chiara Cainero, oro e argento nel tiro a volo a Rio 2016: entrambe mamme, hanno gioito come non mai sul podio olimpico, complici di un vero miracolo di quotidianità.

E che dire poi di Serena Ortolani, fresca vincitrice con l’Italia dell’argento ai mondiali di volley? La sua, per la verità, è una vera impresa ‘di famiglia’, perché è madre di Gaia e moglie proprio del ct dell’Italvolley femminile, Davide Mazzanti.  C’è pure Valeria Straneo, argento mondiale ed europeo nella maratona, nel club delle super madri, o delle super campionesse –  a seconda del punto di vista – capaci di conciliare la crescita dei figli (lei ne ha due) e l’estenuante allenamento che può, forse, portare a un attimo di gloria. 

All’estero spiccano le storie della nuotatrice statunitense Dana Vollmer, capace di vincere un oro olimpico a Rio un anno e mezzo dopo la nascita del figlio, e della tennista Kim Clijsters, che nel 2011 tornò a vincere un torneo del Grande Slam, in Australia, dopo essere diventata madre. "La cosa più bella di essere una mamma è dover affrontare sempre delle sfide", disse a chi chiedeva la ricetta per il suo miracolo.

A chiudere una lista ideale di campionesse-madri, o madri-campionesse, c'è la regina della racchetta Serena Williams. Vinse l’Australian Open nel 2017 quando era già incinta di sette settimane. Ora si gode la figlia Alexis Olympia, ma non ha perso di vista l'obiettivo di una vita: eguagliare o superare Margaret Smith Court con i suoi 24 Slam vinti. E' a quota 23, non sarà certo una vittoria mancante a frenare una mamma come lei.