Ferie autarchiche L’estero? No, grazie Nove italiani su 10 si godono il Belpaese

Gli arrivi degli stranieri sono tornati ai livelli pre Covid. E il ministero del Turismo festeggia: "Anno da record"

Migration

ROMA

Ora più che mai saranno vacanze italiane. I nostri turisti restano nel Belpaese e anche gli stranieri, complice l’Euro debole, sono tornati in grandi numeri, russi a parte. Dopo la lunga, difficile stagione del Covid, il settore torna a riveder le stelle. Gli operatori economici sono molto soddisfatti e così associazioni di categoria e istituzioni.

"È un’estate record – dice il ministro del Turismo, il leghista Massimo Garavaglia –, quasi ovunque si superano i numeri del 2019 che è stato l’anno migliore nella storia del turismo italiano. Un giusto premio per i nostri operatori della filiera, dopo un paio di anni veramente duri. Un grazie ai tanti stranieri che sono tornati in Italia e agli italiani che sono rimasti in Italia, quasi il 90% sono rimasti nel nostro Bel Paese". Al ministero del Turismo mostrano i dati EnitAssoturismo che parlano da soli: "Nel bimestre giugnoluglio il 62% delle strutture – si osserva – hanno raggiunto i livelli di presenze pre Covid e il 47% ha fatto addirittura risultati migliori del 2019. E anche le prenotazioni di agosto sono su questo trend: sono leggermente superiori a quelle del 2019". Se le previsioni saranno confermate, la cifra totale dovrebbe raggiungere le 34,5 milioni di presenze a fine agosto: un risultato degno di nota.

Per quanto riguarda le destinazioni, per gli italiani il mare fa sempre la parte del leone (74%), ma va molto bene anche la montagna e finalmente, dopo due anni veramente di crisi, recuperano le città d’arte (che vanno fortissimo con gli stranieri, americani in primis).

Da notare che, come ormai da molto tempo, la durata delle vacanze sarà molto più ridotta che in passato: si vogliono più comfort e questo obbliga a ridurre la durata della vacanza, per restare nel budget: e così, almeno per quanto riguarda chi sceglierà strutture alberghiere, il 62,7% farà vacanze di 4-7 notti e il 4,6% starà via fino a tre notti. Più lungo il soggiorno di chi andrà nelle seconde case o sarà ospitato da parenti o amici o, di poco, per chi affitterà un appartamento o un bed and breakfast. Mediamente si tornerà a spendere, ma leggermente meno di quanto non si è fatto nel 2019. L’inflazione pesa. Il costo medio della vacanza in Italia sarà infatti di 867 euro a persona, nel quale il 32% se ne andrà per i pasti, il 26% per il pernottamento, quasi il 21% per il viaggio e il resto sarà riservato a i divertimenti.

Pure Ferragosto si annuncia da tutto esaurito: per il ponte di quattro notti, tra il 12 ed il 16 agosto, è stato riservato il 91% delle camere disponibili, con Sardegna e Liguria al 97%, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta al 96% e Marche al 95%. "Anche a Ferragosto – commenta Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti – si conferma il dinamismo del comparto turistico, forse quello che ha dato il maggior contributo alla tenuta del Pil italiano in questa fase difficile, anche se il ritorno ai livelli pre-crisi riguarda, per ora, solo le presenze: la spesa dei viaggiatori è ancora inferiore a quella del 2019 e manca il turismo di lungo raggio. Senza contare che l’aumento dei costi energetici sta erodendo i margini delle attività. L’importante adesso – sottolinea ancora Messina – è che ora non ci siano più stop: lavoriamo anzi perché la spinta della stagione estiva non si esaurisca a fine mese e prosegua anche in autunno. Occorre un piano per aiutare le imprese a sostenere il previsto shock dei costi energetici, e investimenti straordinari in destagionalizzazione e promozione: a partire dalle piccole e medie città d’arte, che sono un attrattore sia per il turismo domestico che per quello straniero".

a.farr.