Felice Maniero, l'ex boss dal carcere scrive alla figlia: "Mamma ha ingigantito"

Ma nell'ordinanza il Gip scrive che l'ex boss della mala del Brenta ha "elevati indici di pericolosità". La compagna che lo ha denunciato è ora in una struttura protetta

Felice Maniero

Felice Maniero

Brescia, 20 ottobre 2019 - Felice Maniero, l'ex boss della mala del Brenta arrestato venerdì per maltrattamenti, dal carcere scrive alla figlia 18enne avuta con la compagna 47enne che lo ha denunciato: "Torno presto, mamma ha ingigantito...". Di contro, nell'ordinanza di custodia cautelare, si legge che la donna "è credibile" e che lui, Felicetto, ha invece "elevati indici di pericolosità".

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Maniero, la lettera alla figlia 18enne

"Torno presto, ma tu studia e vai avanti - scrive il boss dal carcere - Solo così mi fai felice. Mamma ha ingigantito tutto e ha raccontato cose che non ho fatto nemmeno quando ero giovane. Sei il mio tutto". Secondo quanto riporta il Giornale di Brescia, Maniero avrebbe scritto queste parole sul retro della prima pagina dell'ordinanza che lo ha portato in carcere.  

Alcuni episodi di maltrattamenti finiti al centro dell'inchiesta a carico del boss della Mala del Brenta - continua il giornale locale - sarebbero avvenuti anche davanti agli occhi della figlia, quella ragazza alla quale è andato il primo pensiero, in lacrime, del boss al momento dell'arresto davanti ai poliziotti. "Già me ne hanno tolta una..." ha detto ricordando l'altra figlia, morta tempo fa a 29 anni.

Il Gip: lui pericoloso, compagna credibile

Ma sull'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Luca Tringali e riportata dal quotidiano è scritto chiaro e tondo che "ci sono elevati indici di pericolosità" a carico di Felice Maniero. E che la donna che lo denuncia è risultata "credibile".  Il tono delle minacce? "Non sai con chi ti sei messa, comandavo 500 persone", le avrebbe detto Maniero, che inoltre l'avrebbe costretta a subire umiliazioni ripetute, obbligandola ad esempio  a fare flessioni a terra "perché mi hai guardato male". Altre frasi: "Fai come ti ho detto altrimenti ti brucio le borse, cretina". Insomma la donna, si legge negli atti dell'inchiesta del pm Lorena Ghibaudo "era vittima di violenze fisiche e verbali diventate ormai quotidiane. Temeva le sue reazioni".

I maltrattamenti sarebbero andati avanti dal 2016 e fino al 30 luglio scorso, quando la compagna di Felice Maniero ha ottenuto il trasferimento in un comunità protetta.  Secondo gli inquirenti la donna "non romanza e le sue descrizioni sono precise" spiega il gip che ha firmato l'arresto in carcere. "Unica misura idonea. È illusorio infatti il deterrente del braccialetto elettronico" è la considerazione del giudice delle indagini preliminari che domattina a Bergamo incontrerà Maniero per l'interrogatorio di convalida.