Mercoledì 24 Aprile 2024

Fedez scalda la guerra Rai, Draghi pronto al blitz

Il cda scade a giugno. Per il ruolo di ad pressing. dei dem su Tinny Andreatta. In ballo anche l’Annunziata

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di Elena G. Polidori

La Rai nel mirino della Lega dopo il caso Fedez. Massimiliano Capitanio, il capogruppo del Carroccio in commissione di Vigilanza Rai e segretario della bicamerale, porterà il caso in Parlamento con precise richieste: "Vogliamo vedere il contratto tra la società esterna che ha organizzato il Concertone e la Rai. Dalle prime verifiche che ho fatto risulta che la Rai abbia speso circa 600mila euro tra costi esterni e costi di produzione. Chiederemo approfondimenti per vedere se ci sono gli estremi per un esposto alla Corte dei Conti".

Un modo, tuttavia, solo per alzare il tiro sulla vera partita riguardante la tv pubblica, con il premier Draghi che sembra ora deciso a rinnovare il consiglio d’amministrazione (in scadenza a giugno) al più presto per evitare che la polemica politica possa diventare un problema per la maggioranza, proprio ora che l’Europa si appresta a valutare il Pnrr. Ma la questione Fedez e le sue parole sul ddl Zan hanno invece valicato i confini nazionali, con l’eurodeputato 5 Stelle Dino Giarrusso che ha presentato un’interrogazione al Parlamento europeo su quanto avvenuto al Concertone. "L’Ue – ha affermato – deve vigilare sulla libertà di espressione in Italia". Su questo, il leghista Capitanio ha risposto alle accuse di censura: "Non mi risulta che nessuno della Lega abbia letto preventivamente l’intervento di Fedez, sicuramente nessuno della Vigilanza (dove domani sarà ascoltato il direttore di rete, Franco Di Mare, ndr), anche perché non abbiamo mai avuto alcun atteggiamento censorio. Chi poteva leggerlo sono invece i rappresentanti del Pd e del M5s che hanno lottizzato quella Rete (Raitre, ndr)". Ora, ha sostenuto ancora, "bisogna vedere il contratto di servizio della società esterna con la Rai" per valutare se ci sono gli estremi "per esprimere un atto di indirizzo affinché la Rai impugni il contratto alla luce dei gravi errori che ci sono stati sul palco del Concertone".

Ma il ’bersaglio grosso’ è un altro, ovvero la prossima governance Rai. Draghi sceglierà "personalmente presidente e ad", assicurano fonti del Mef. Nonostante il pressing dei dem su Tinny Andreatta, si punta su un nome più tecnico, che "faccia quadrare i conti". Per la presidenza potrebbe esserci anche un ritorno al passato, con l’indicazione di Lucia Annunziata.