Caso Fedez, Di Mare in Vigilanza: "Dalla Rai nessuna censura, mai chiesto il testo"

Il direttore di Rai 3 accusa il rapper di aver manipolato i fatti e di aver tagliato, nel video pubblicato sui social, la parte in cui Ilaria Capitani dice che la Rai non censura

Il direttore di Raitre, Franco Di Mare e il presidente della Vigilanza Alberto Barachini

Il direttore di Raitre, Franco Di Mare e il presidente della Vigilanza Alberto Barachini

Roma, 5 maggio 2021 - La vicenda Fedez-Rai al Concertone è finita oggi in Commissione di Vigilanza Rai, dove è stato sentito Franco Di Mare, direttore di Rai3. Una storia che, ha sottolineato Di Mare, "ha creato molto rumore" ma era "basata fondamentalmente sulla manipolazione dei fatti, che nelle intenzioni di chi l'ha orchestrata avrebbe dovuto dimostrare una sorta di censura da parte della Rai nei confronti di un artista, censura che non c'è mai stata".

Fedez chiede di essere ascoltato in commissione Vigilanza Rai

La Vigilanza è stata convocata appunto per fare chiarezza sulla denuncia pubblica di Fedez in relazione a una telefonata con cui un interlocutore che parlava a nome della Rai chiedeva all'artista di rivedere il contenuto del monologo. Successivamente nella telefonata interveniva anche la vice direttrice di Rai3, Ilaria Capitani, che diceva di ritenere inopportuno il contenuto del monologo. Sul video-denuncia diffuso da Fedez sui social, il direttore di Rai 3 ha parecchio da dire: "Fedez ha tagliato la parte in cui Ilaria Capitani dice che la Rai non censura, quello che ha fatto vedere lui non è nemmeno il riassunto di quanto avvenuto". Di Mare ha sostenuto quindi che "è stato gettato discredito sul servizio pubblico e che ha indotto molte adesioni che io reputo molto frettolose".

Rai 3: "Ecco cosa manca della telefonata"

Quanto alla richiesta del testo del monologo di Fedez, Di Mare precisa: "La Rai non ha chiesto il testo" dell'intervento di Fedez al Primo Maggio, quindi "la prima affermazione di Fedez, cioè che la Rai ha chiesto il testo, è falsa". Infatti "è stata l'organizzazione dell'evento a chiedere il testo, come previsto dal contratto". Il fatto è che "la Rai, nel caso del Primo Maggio, fa un acquisto di ripresa per un evento e non ha alcuna responsabilità diretta su quanto avviene in quel luogo. Le scelte editoriali di chi produce l'evento non competono alla nostra azienda. I temi da veicolare sono di esclusiva pertinenza degli organizzatori che decidono il tono da dare alla serata e lo comunicano alla Rai".

Secondo Di Mare "è normale che in un evento del genere" si consegnino i testi prima all'organizzazione: "Se fosse salito un no-vax sul palco con un testo scritto a dire che è meglio non fare il vaccino, noi ne avremmo risposto, e ne avrebbero risposto le organizzazioni sindacali" promotrici dell'evento.  Il direttore di Rai3 ha ricordato le frasi pronunciate dalla vicedirettrice di Rai3, Ilaria Capitani, tagliate dal video di Fedez: "Il testo pubblicato da Fedez non è neanche un riassunto, si tratta di una manipolazione". Citando la Treccani, ha spiegato il significato del termine: "Manipolazione, imbroglio...". A suo giudizio "è esattamente quello che ha fatto Fedez". E ha aggiunto: "Un complotto? Io non sono un complottista, può darsi sia stato un calcolo dell'artista per avere più visualizzazioni, più consensi, più like. La manipolazione in certi paesi è un reato e forse si configura come tale anche nel nostro quando questa è tesa a diffamare una intera rete televisiva e una intera televisione. Siamo finiti sui siti di tutto il mondo, della Bbc, persino di Singapore, come censori...".  Quanto alla possibilità se avviare o meno un'azione legale contro Fedez per la presunta manipolazione del contenuto della telefonata da parte dell'artista alla vigilia del Concertone, per Di Mare deve decidere la Rai: "Il danno di reputazione c'è stato, lo dovrà valutare la nostra leadership aziendale", ha aggiunto. 

In apertura dell'audizione del direttore di Rai3, il presidente della Commissione di Vigilanza, Alberto Barachini, ha dichiarato: "Quanto verificatosi ha reso evidenti le problematiche che possono insorgere con una eccessiva esternalizzazione da parte della Rai, che, nel rispetto degli obblighi del contratto servizio, non può sottrarsi a una supervisione editoriale che deve essere particolarmente accurata in caso di eventi di notevole rilevanza mediatica. Su questo valuterò e sottoporrò alla Commissione un atto di indirizzo specifico dopo le valutazioni su questi aspetti".