Concerto Primo Maggio, Fedez: "Mio intervento inopportuno per vicedirettrice Rai3"

Il cantante: "Mi hanno chiesto di aggiustare il monologo". Ma l’azienda in una nota nega ogni intervento. E il rapper su Twitter pubblica il video della telefonata. Scontro Fedez- Lega su Ddl Zan, Salvini: "Lo reinvito a bere un caffè per parlare di libertà e di diritti". Letta: "Rai si scusi". Di Maio: "No a censura"

Fedez durante il concerto del Primo Maggio (Ansa)

Fedez durante il concerto del Primo Maggio (Ansa)

Roma, 2 maggio 2021 - Scoppia la polemica al Concertone del Primo Maggio. "Ovviamente da persona libera mi assumo tutta la responsabilità di ciò che dico e faccio. Il contenuto di questo intervento è stato definito inopportuno dalla vicedirettrice di Raitre". A parlare ieri sera è il cantante Fedez, che in giornata aveva ingaggiato un duello a distanza con la Lega. Il partito aveva infatti avvertito che se il cantante avesse usato a fini personali il concerto del 1 maggio per fare politica "la Rai dovrà impugnare il contratto e lasciare che i sindacati si sobbarchino l'intero costo dell'evento". E così Fedez, dal canto suo, aveva rivendicato la libertà di espressione: "È la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica. Un artista può esprimere liberamente le sue idee su un palco? O deve passare al vaglio della politica?".

Fedez chiede di essere ascoltato in commissione Vigilanza Rai

Fedez e il Primo Maggio: esplode il caso. Il video e le polemiche

Salito poi sul palco per esibirsi Federico Lucia ha ribadito quanto aveva già raccontato nel pomeriggio su Instagram in merito a una presunta censura politica al suo intervento: "E' stata prima volta che mi è successo di dover inviare il testo del mio intervento", ha dichiarato dall'Auditorium Parco della Musica, spiegando che "i vertici di Rai3 mi hanno chiesto di aggiustare il monologo, poi alla fine mi è stato dato il permesso di esprimermi liberamente. Ma il contenuto è stato comunque definito inopportuno dalla vice direttrice di Rai3". In una nota rilasciata in serata Viale Mazzini ha smentito il fatto: "È fortemente scorretto e privo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti", ha fatto sapere la Rai, aggiungendo di non aver "mai operato forme di censura preventiva".

E Fedez sul suo profilo Twitter ieri sera ha pubblicato il video della telefonata in cui si sentono le parole, tra gli altri, della vicedirettrice di Rai 3 Ilaria Capitani: "La Rai smentisce la censura. Ecco la telefonata intercorsa ieri sera - ha scritto il cantante - dove la vice direttrice di Rai 3 Ilaria capitani insieme ai suoi collaboratori mi esortano ad 'adeguarmi ad un sistema' dicendo che sul palco non posso fare nomi e cognomi".

Il Video da Twitter

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Comunicato Rai

"Rai3 e la Rai sono da sempre aperte al dibattito e al confronto di opinioni, nel rispetto di ogni posizione politica e culturale. È fortemente scorretto e privo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del Primo Maggio, per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta". È quanto fa sapere Viale Mazzini in una nota rilasciata in serata, rispondendo così a Fedez e alla sua denuncia di essere stato sottoposto ad approvazione. "Né la Rai né la direzione di Rai3 hanno mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista del concerto - continua il comunicato -: la Rai mette in onda un prodotto editoriale realizzato da una società di produzione in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, la quale si è occupata della realizzazione e dell'organizzazione del concerto, nonché dei rapporti con gli artisti. Il che include la raccolta dei testi, come da prassi".

"La Festa del lavoro, come hanno ricordato nei loro interventi i segretari di Cgil, Cisl e Uil, è appunto una festa, vale a dire la celebrazione delle conquiste dei lavoratori e dei loro diritti, sanciti dalla Costituzione e dallo Statuto, di cui i sindacati si fanno custodi e paladini. Ed è proprio a quelle conquiste e a quei diritti, oggi minacciati da una pandemia mondiale che erode l'occupazione, che è dedicato questo Primo Maggio", conclude l'azienda.

Aggiornamento: 

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Lega

"Se Fedez userà a fini personali il concerto del 1 maggio per fare politica, calpestando il senso della festa dei lavoratori, la Rai dovrà impugnare il contratto e lasciare che i sindacati si sobbarchino l'intero costo dell'evento". Lo hanno dichiarato ieri i senatori e deputati della Lega in Vigilanza Rai Massimiliano Capitanio (capogruppo), Giorgio Bergesio, Laura Cavandoli, Dimitri Coin, Umberto Fusco, Elena Maccanti e Simona Pergreffi. "Con 945.000 posti di lavoro persi in un anno e la disoccupazione giovanile al 33%, se davvero il signor Federico Leonardo Lucia deciderà di promuovere la propria figura attaccando Lega e Vaticano, sarà un insulto al 1 maggio. Non si usano i diritti dei lavoratori per promuovere la propria immagine e fare ulteriori profitti", hanno aggiunto. "La Rai non può comprare interventi d'odio a scatola chiusa e non si invochi la censura, perché al rapper non mancano certo spazi per manifestare il suo pensiero, tra l'altro noto anche ai sassi. Viale Mazzini ha ancora qualche ora per rimediare, dopodiché la Lega si muoverà in tutte le sedi competenti. E i sindacati si ricordino che il lavoro appartiene a tutti, non lo si svilisca per regalare qualche like a un cantante milionario".

Salvini

Già ieri sera, immediata, era giunta la risposta di Matteo Salvini: "Adoro la libertà - le prime dichiarazioni del leader della Lega -. Adoro la musica, l'arte, il sorriso. Adoro e difendo la libertà di pensare, di scrivere, di parlare, di amare. Ognuno può amare chi vuole, come vuole, quanto vuole. E chi discrimina o aggredisce va punito, come previsto dalla legge. È già così, per fortuna". Per poi aggiungere: "Reinvito Fedez a bere un caffè, tranquilli, per parlare di libertà e di diritti".

Quindi oggi il numero uno del Carroccio torna sull'argomento: "Fedez e Rai 3, polemica tutta interna alla sinistra. Artista di sinistra, 'censori' di sinistra. Viva la musica e la libertà. Aspettiamo che qualcuno paghi e si dimetta. P.s. L'interlocutrice Rai registrata da Fedez era portavoce di Veltroni, sindaco Pd di Roma".

Quindi l'attacco su Twitter: "Il 'concertone' costa circa 500.000 euro agli italiani, a tutti gli italiani, quindi i comizi 'de sinistra' sarebbero fuori luogo", scrive Salvini.

Letta e Di Maio

"Ci aspettiamo parole chiare dalla Rai, di scuse e di chiarimento", dice il leader Pd, Enrico Letta, ospite a Radio 24 nel programma di Maria Latella. "Poi voglio ringraziare Fedez, le sue parole forti che condividiamo in pieno, rendono possibile rompere un taboo, cioè che non si può parlare di diritti perchè siamo in pandemia", aggiunge il segretario dem. E ancora: "Occuparsi di pandemia non vuol dire che non si possono fare battaglie per i diritti, ius soli, come ddl Zan".

Interviene anche il ministro degli Esteri del M5s, Luigi Di Maio: "La musica è libertà, trasmette emozioni e ci aiuta a comprendere, analizzare, maturare. Penso che il rispetto sia la cosa più importante e stia alla base di tutto, significa saper accettare le critiche e le idee diverse dalle nostre. E un Paese democratico non può accettare alcuna forma di censura", scrive su Facebook. E aggiunge: "Conosco Fedez da tempo, oltre ad essere un cantante di grande talento è una persona che in tutto quello che fa ci mette sempre il cuore". Quindi conclude: "Ogni artistaeve avere la possibilità di esibirsi liberamente, esprimendo le proprie idee".

Fedez e Ddl Zan

Ma sul palco del Concertone Fedez ha portato la sua battaglia per il ddl Zan, scagliandosi contro la Lega: "Vorrei dire due parole sull'uomo del momento, il sonnecchiante Ostellari - ha detto Fedez, in riferimento al presidente della commissione Giustizia a Palazzo Madama -. Ostellari ha deciso che un disegno di legge di iniziativa parlamentare, di massima espressione del popolo, già approvato alla Camera, può tranquillamente essere bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo, cioè se stesso". D'altronde, ha proseguito, "Ostellari fa parte di uno schieramento politico che negli anni si è distinto per la sua grande lotta all'uguaglianza".