Fedez e la sfida al tumore L’oncologo: si può guarire

Il rapper inizia la convalescenza, la moglie lo fotografa mentre fa colazione "Se il cancro al pancreas è scoperto in tempo la percentuale di recupero è alta"

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di Annamaria Lazzari

Biscotti e caffè sul tavolo, una confezione casalinga in alluminio con la scritta "focaccine", un rassicurante pollice alzato: "Buon giorno, anche dall’ospedale". Dopo la foto dei bambini con la scritta Good Morning, Chiara Ferragni ha postato nelle sue storie di Instagram anche uno scatto del marito Fedez seduto a fare colazione al San Raffaele di Milano, dove è stato operato per un tumore al pancreas. Un tumore raro, ma con una percentuale di guarigione alta se trovato in tempo. In un post pubblicato due giorni fa, il cantante aveva detto che non vedeva l’ora di tornare a casa dai suoi figli aggiungendo: "ci vorrà un po’". È iniziata infatti la fase della convalescenza, mentre fuori dall’ospedale e sui social i fan si stringono al cantante. I Ferragnez hanno scelto di raccontare giorno dopo giorno la battaglia contro la malattia, anche per lanciare un messaggio a favore della prevenzione, che può salvare la vita. Massimo Falconi, il direttore del Centro del Pancreas dell’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano che con la sua équipe ha operato il rapper, ha spiegato che "oltre a essere rari i Nets (dall’inglese Neuro-Endocrine Tumors) sono quasi sempre “silenziosi” e solo nel 20% dei casi danno sintomi legati all’iperproduzione di ormoni". Sono un gruppo di neoplasie "molto diverse fra loro, alcune aggressive e altre che evolvono lentamente. Ma se il tumore è scoperto in tempo ed è localizzato, la chirurgia radicale porta ad alte percentuali di guarigione".

Dal tumore neuroendocrino del pancreas "si può guarire", anche secondo Salvatore Siena, direttore scientifico del Niguarda Cancer Center dell’ospedale Niguarda di Milano e professore di Oncologia Medica all’università Statale. Il fatto che il rapper, 32 anni, sia stato ricoverato martedì all’ospedale San Raffaele per sottoporsi all’intervento chirurgico (con l’asportazione di una parte del pancreas, compreso il tumore), a pochi giorni dalla scoperta della malattia oncologica, fa bene sperare. I Nets rappresentano solo il 10% dei tumori al pancreas che complessivamente nel 2020, secondo le ultime stime dei Numeri del Cancro di Aiom, conta circa 14.300 nuove diagnosi, quasi tutti adenocarcinomi.

"È un tumore raro e insidioso – sottolinea Siena – causato dalla trasformazione maligna neoplastica della cellula neuroendocrina che appartiene alla componente endocrina del pancreas. Colpisce indifferentemente maschi e femmine ma è più comune sopra i 40 anni. Si distinguono due generi: tumori funzionanti, caratterizzati da sintomi come rossore cutaneo e diarrea, e non funzionanti. La maggior parte di questi tumori non dà sintomi all’inizio ma solo quando la massa tumorale è già estesa. In generale non c’è una metodologia di diagnosi precoce perché il pancreas è un organo “nascosto“ da altri all’interno della cavità addominale. Non è raro che ci si accorga della presenza del cancro in modo accidentale". "Lo stile di vita, come la dieta o il fumo – conclude il luminare – non incide sul suo sviluppo".