Mercoledì 24 Aprile 2024

Federica Farinella, trovate altre ossa. Il criminologo: "Appartengono a lei"

Il padre di Federica: "Ho aiutato anche io nelle ricerche. Spero che il mistero si risolva, almeno mi metterò il cuore in pace"

Federica Farinella, scomparsa nel 2001

Federica Farinella, scomparsa nel 2001

Asti, 3 maggio 2021 - Hanno trovato altre ossa. E il criminologo Fabrizio Pace che guidava il gruppo di ricerca non ha dubbi: "Sono di Federica FarinellaEscluderei assolutamente che appartengano a qualcun altro. Siamo in una zona talmente impervia, in un luogo talmente sconosciuto... Nulla mi porta a pensare da tecnico che possano esserci resti di altre persone. Lo escludo a priori". Federica, modella di Asti, aveva 30 anni quando sparì, il 2 settembre 2001, dalla casa di famiglia, in campagna. Il suo è rimasto un caso irrisolto fino al 29 dicembre 2020. Quel giorno il papà Francesco, 83 anni, viene a sapere da un maresciallo dei carabinieri che appartengono proprio a Federica le ossa ritrovate da un cacciatore nei boschi di Camerano Casasco (Asti), saranno cinque-seicento metri dal podere della scomparsa, in un luogo impervio, tra i canneti. Non ci sono dubbi, l'ha certificato il dna. Ma per la procura il caso è chiuso: resta un suicidio. La famiglia, invece, vuole capire. Troppo grande il dolore per quella figlia delusa dal mondo della tv dove sognava di sfondare. Aveva vissuto a Roma, per un periodo. Ma poi era scoppiato lo scandalo Vallettopoli (inchiesta che finirà con un'archiviazione) e Federica era tornata in famiglia, amareggiata. Il papà Francesco un giorno ha deciso di condividere il suo dolore con il mondo. Ha fondato l'associazione Penelope, che aiuta le famiglie degli scomparsi. Pace è il vicepresidente nazionale. Come gli altri, si è stretto attorno a questo padre  coraggioso per andare avanti insieme e provare a risolvere il mistero.

Federica Farinella: le ricerche dei resti vicino a una tana di animali
Federica Farinella: le ricerche dei resti vicino a una tana di animali

Si riparte dal nuovo ritrovamento. Ha voluto partecipare anche il papà di Federica, alle ricerche. "Ero molto indeciso - confida -. Ma poi mi sono detto, se non vado in futuro mi rimproveverò sempre di non aver visto neanche dov'era...  Sono stato malissimo ad esserci ma dovevo farlo. Le ossa erano così vicine al primo ritrovamento... Ragionevolmente sono le sue. Suicidio o omicidio? È quello che cerchiamo di capire. La procura ha chiuso subito l'inchiesta ma si è dimostrata molto disponibile. Mi auguro che questo giallo venga risolto, almeno mi metto il cuore in pace". Le ossa erano sul terreno, vicino a una tana di animali, forse cinghiali.  "Abbiamo costituito un tavolo di lavoro e organizzato le ricerche per il fine settimana del primo maggio - racconta il criminologo - . Eravamo una quindicina di persone,  con noi anche cani addestrati. Non abbiamo finito. Tra quindici giorni  cercheremo ancora". Il mistero resta. 

E sta lavorando a questo straziante rompicapo anche Stefano Vanin, 50 anni, entomologo forense di fama. Abituato a far 'parlare' gli insetti nei casi giudiziari più complicati. Da Yara a Elisa Claps. Spiega: “La mia parte è il tentativo di capire se il cadavere si è decomposto nel luogo dove è stato trovato  e confermare la stagione della morte.  Abbiamo fatto la stessa cosa per Elisa Claps. Gli insetti non ti dicono da quanti anni è morta una persona ma se è successo in primavera, d’estate, d’autunno.  Se io metto un cadavere in freezer per tre mesi e poi lo tiro fuori, gli insetti mi racconteranno solo la seconda parte. E potrebbero anche dirci se la colonizzazione è avvenuta in un ambiente molto antropizzato. Per dire, uccido qualcuno in una città, lo lascio in un garage per qualche giorno, quel cadavere avrà addosso le tracce degli insetti tipici urbani. Se poi lo porto nel mezzo del nulla, mi trovo lì gli insetti della città. E questo mi apre all’ipotesi che il corpo sia stato spostato. Quindi alla fine gli insetti servono per capire la stagione del decesso e un eventuale trasferimento da un luogo diverso". Resta sempre quella la domanda: Federica, bella e delusa, si è tolta la vita o è stata uccisa? Il criminologo non ha certezze: "Al momento non escludiamo alcuna  ipotesi. Non andiamo a cercare una verità, andiamo per esclusione. Stiamo cercando una risposta alla domanda: come si può morire in un bosco? A settembre non certo di freddo. Di fame? Ma siamo a 600 metri da casa, in una giornata tranquilla. La  psicoterapeuta all'epoca dichiarò che Federica non si sarebbe mai allontanata dal padre, per il rapporto che avevano”. Ma il corpo è sempre rimasto  lì? “Anche questo non lo sappiamo - ammette Pace -. Potrebbe essere ma non ci sono elementi certi per dirlo. Continueremo a lavorare".  A gennaio, papà Francesco aveva confidato: "Se è andata da sola o qualcuno l’ha portata, se i resti sono lì da vent’anni o sono stati portati dopo... Non lo so, è tutto da chiarire. Io la sera mi addormento con la sua immagine negli occhi”.