Giovedì 18 Aprile 2024

Vola in Moldavia per la fecondazione assistita. Muore in clinica: aperta inchiesta

La donna aveva 30 anni, era originaria della Moldavia, ma viveva e lavorava a Chivasso, Torino. Si ipotizza la negligenza dei medici

 Cristina Toncu con il marito Stefan Sirbulet

Cristina Toncu con il marito Stefan Sirbulet

Chivasso (Torino), 18 settembre 2021 - Aperta un'inchiesta sulla morte di Cristina Toncu, 30enne moldava, residente a Chivasso (Torino). La donna assieme al marito era tornata nel Paese d'origine per tentare la fecondazione assistita in una clinica. Ma qualcosa è andato storto durante l'intervento per il prelievo degli ovociti, avvenuto il 26 agosto, e la donna è andata in arresto cardiaco, poi è entrata in coma. Da allora non si è più svegliata.

Il Ministero della sanità moldavo sta seguendo il caso e la famiglia si è affidata a dei legali. Il marito Stefan Sirbulet, sposato 4 anni fa, vuole giustizia. Il pool di legali interpellati dall'uomo ipotizza la negligenza dei medici che hanno operato la giovane moglie. "Cristina stava bene. Lo certificano tutte le analisi". 

Cristina lavorava a Chivasso come cake designer in una gelateria del centro, il marito Stefan invece è elettricista in una ditta di Mezzi Po, una frazione di Settimo Torinese. La Moldavia offriva la possibilità di per tentare la fecondazione assistita con spese contenute rispetto all'Italia. Il 26 agosto alla clinica di Chisinau il prelievo degli ovociti a Cristina sarebbe dovuto durare una ventina di minuti. Invece durante l'intervento le sue condizioni cliniche sono precipitate: arresto cardiaco e coma. Ora si scopre che prima dell'intervento l'esito di un elettrocardiogramma avesse lasciato qualche dubbio nei medici che hanno ripetuto l'esame, e poi hanno deciso di procedere ugualmente.