Giovedì 18 Aprile 2024

Fecondazione assistita, la Consulta: "Non è illegittimo vietarla alle coppie gay"

I supremi giudici hanno preso in esame i casi di due coppie lesbiche di Pordenone e Bolzano. In un caso le donne, per ragioni mediche, non possono avere figli

Consulta: non illegittimo il divieto di procreazione assistita ai gay (Ansa)

Consulta: non illegittimo il divieto di procreazione assistita ai gay (Ansa)

Roma, 18 giugno 2019 - Vietare alle coppie omosessuali di accedere alle tecniche di fecondazione assistita non viola la Costituzione. Lo ha deciso la Consulta, che, dopo la camera di consiglio di questo pomeriggio, ha dichiarato non fondate le questioni sollevate dai tribunali di Pordenone e di Bolzano sulla legge 40 del 2004.  La Corte Costituzionale era chiamata a decidere, oltre che sull'esclusione delle coppie gay dalla possibilità di accedere alla procreazione medicalmente assistita, anche sulla previsione di sanzioni nei confronti di chi (strutture sanitarie o medici) consente l'accesso alle tecniche. D'altro canto per i legali delle coppie gay è "discriminatorio" escluderle dalla procreazione medicalmente assistita.

Per capirci di più bisognerà attendere il deposito della sentenza, nelle prossime settimane: il giudice relatore è Franco Modugno. Nel frattempo l'Ufficio stampa della Corte fa sapere solo che al termine della discussione le questioni sono state dichiarate non fondate.  La Corte ha ritenuto che le disposizioni censurate non siano in contrasto con i principi costituzionali invocati dai due Tribunali.

I CASI IN ESAME - La questione era stata sollevata dai tribunali di Pordenone e Bolzano. Il primo caso riguarda due donne che chiedono di effettuare la fecondazione assistita in una struttura pubblica italiana. Secondo il legale della coppia, l'avvocato Maria Antonia Pili, "non può si può obbligarle ad andare all'estero".

L'altra ordinanza di rimessione alla Corte Costituzionale riguarda invece una coppia lesbica di Bolzano: una delle due donne non può avere figli perché per ragioni di salute non può sostenere una gravidanza, la sua compagna potrebbe portarla a termine ma non produce ovociti. Si tratta dunque, spiega l'avvocato Alexander Schuster, che le rappresenta, di decidere sul diritto di due donne, che per ragioni mediche non potrà mai rimanere incinta, a diventare madre, perché oltre al divieto di fecondazione medicalmente assistita per le coppie gay, la legge la vieta per chi è single e vieta la gestazione per altri.