Fd’I occupa la Camera: no alla Carta verde

Protesta dei deputati meloniani, lavori paralizzati per un’ora. Bocciata la richiesta di voto segreto sulla pregiudiziale di incostituzionalità

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A un certo punto, il deputato Stefano Ceccanti, di mestiere costituzionalista, ma avvezzo a lunghi e massacranti turni in Aula, si mette la testa tra le mani e viene immortalato da una sua collega dei 5 Stelle, Vittoria Baldino. Succede che nell’Aula della Camera dei Deputati, si sta discutendo, ieri mattina, il decreto Covid del governo Draghi che contiene le disposizioni sul Green pass, dal 6 agosto, e la proroga dello stato di emergenza al 31 dicembre.

A scatenare la bagarre, inscenata dal gruppo di Fratelli d’Italia, guidato dal tosto Francesco Lollobrigida, è la decisione della presidenza di Montecitorio di non concedere lo scrutinio segreto per le votazioni sulla pregiudiziale di incostituzionalità presentata dal partito di Meloni.

Ne segue la protesta di Fratelli d’Italia che paralizza l’aula della Camera per quasi un’ora, con tanto di manifesti "no green pass" ed emiciclo occupato mentre dai banchi dem partono i cori "vergogna, vergogna". Un deputato si è persino messo a correre in Aula, inseguito a stretto giro dai commessi. Alla fine, Fd’I libera l’emiciclo e l’aula riprende i suoi lavori, bocciando le pregiudiziali di incostituzionalità. Fd’I ha presentato la sua pregiudiziale lamentando "una discriminazione nel mondo del lavoro" che "fa pesare la pandemia sempre sugli stessi". "Non è una democrazia quella in cui i cittadini devono ricorrere a un tribunale per avere informazioni chiare", dice la deputata Augusta Montaruli (Fd’I). Ceccanti, nel replicare, prova a volare alto: "“La libertà non è un semplice sgorgare senza direzione“, diceva Emmanuel Mounier, uno dei principali ispiratori dell’articolo 2 della nostra Costituzione", e sottolineando come "la Carta non a caso tiene insieme riconoscimento dei diritti e consapevolezza dei doveri, indissociabili".

Hanno aderito alla linea dem il M5s e anche Forza Italia mentre la Lega spiega di votare contro la pregiudiziale di Fd’I per poter modificare un testo "con criticità". Ma è al momento del voto che scoppia la bagarre. Fd’I chiede, con il capogruppo Lollobrigida, di votare a scrutinio segreto perché il dl "contiene norme che limitano le libertà personali". Richiesta respinta per ben due volte dalla presidenza della Camera – presieduta, peraltro, dal vicepresidente Fabio Rampelli (di Fd’I pure lui) in base ai precedenti della Giunta del regolamento. Decisione contestata da Fd’I, cui segue l’occupazione dell’emiciclo con cartelli.

Alla ripresa dei lavori, dopo una consultazione informale tra il presidente della Camera, Roberto Fico, e i capigruppo, l’aula ha bocciato la pregiudiziale di incostituzionalità di Fd’I. I voti contrari sono stati 288, i favorevoli (alle pregiudiziali) 51, più un astenuto. È poi toccato alla conferenza dei capigruppo stabilire la calendarizzazione dell’esame del decreto, che molto probabilmente slitterà a settembre. La prossima settimana ci sono già, in discussione, il decreto Semplificazioni del ministro Renato Brunetta, che scade il 9 agosto, e la riforma della giustizia. Ai deputati toccherà lavorare come minimo fino al 6 agosto e probabilmente anche nel weekend.

Ettore Maria Colombo