Mercoledì 24 Aprile 2024

Fatta la grazia, il politico ringrazia Giani rende omaggio alla Madonna

Dopo la vittoria, il neo presidente toscano mantiene la promessa formulata in campagna elettorale. Prima di lui De Luca e Bassolino da San Gennaro, Prodi a San Luca. E anche il laicissimo Spadolini...

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di Luigi Caroppo

Sarebbe fin troppo facile dire che questa Sinistra non sa più a che santo votarsi. Ma ora che il Pd si è ringalluzzito per un pareggio forse insperato alle elezioni regionali anche inginocchiarsi davanti al crocifisso diventa un gesto accettabile in una politica così liquida che perde capisaldi e acquisisce nuovi valori. Il volantino "Vota per me" in una tasca, il santino della Madonna nell’altra, insomma. L’Italia dei campanili c’è sempre, forse meno quella di Peppone e don Camillo. E allora non c’è nulla di strano se il neo presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, già socialista, ora Pd, come primo gesto del suo mandato sale in auto e il giorno dopo la vittoria su Susanna Ceccardi del centrodestra, arriva al santuario di Montenero a Livorno. Promessa mantenuta. Non un voto, ma qualcosa di molto vicino e intimo.

Non è il primo politico di area non cattolica che sceglie di onorare e pregare la Madonna che svetta sulla città e guarda al mare. Giovanni Spadolini, simbolo laico della Prima Repubblica, accompagnava spesso la madre Lionella fin lassù oppure con il fidato collaboratore Cosimo Ceccuti, durante i suoi mandati istituzionali, passava la domenica nei monasteri. Per lui erano raccoglimento e cultura. Più recentemente, il governatore di Napoli Antonio Bassolino si è mostrato devotissimo di San Gennaro e Romano Prodi, emblema dell’Ulivo che molti rimpiangono, è salito al Santuario della Madonna di San Luca a Bologna. Così fece da Presidente della Camera anche Pier Ferdinando Casini che ricordò la "cara Madonna di San Luca" nel suo discorso di investitura davanti al Parlamento. E come dimenticare la devozione del premier Giuseppe Conte per Padre Pio ("porto con me sempre sempre una sua immagine").

Ieri mattina i monaci di Montenero erano emozionati da tanta attenzione politica: non era mai successo che il presidente toscano come primo passo salisse fin lassù. Il consiglio a Eugenio Giani è stato nel solco della tradizione cattolica: "Eugenio Terzo Papa, pisano cistercense, un giorno scrisse a San Bernardo Chiaravalle e gli disse ’Ora che sono Pontefice e devo governare che criterio devo usare per scegliere i miei collaboratori?’. E San Bernardo rispose ’Usa questa regola: se è saggio preghi per noi, se è dotto insegni, se è prudente ci governi. Questo è l’augurio che facciamo a Giani, che abbia questa virtù: la prudenza". Parole del priore don Luca Giustarini e dell’abate Lorenzo Russo.

"Ho scelto di venire qua – ha spiegato Giani ai monaci – per un senso religioso, perché la Madonna di Montenero è la patrona della Toscana e per un aspetto laico: qui si trova la Galleria dei Comuni toscani".

Giani ha acceso un cero di ringraziamento alla Madonna dei miracoli (tanti gli ex voto appesi) e ha ricevuto la benedizione. "Vengo a Montenero ogni anno. È un luogo magico. Avevo bisogno subito di respirare questa aria".