I Comuni alla sfida riaperture. "Meno lacci e salviamo le attività"

Decaro (Anci): "Otto autorizzazioni per mettere un tavolino. Basta burocrazia per negozi, bar e ristoranti"

Spiaggia di Mondello a Palermo (Ansa)

Spiaggia di Mondello a Palermo (Ansa)

Bari, 9 maggio 2020 - Antonio Decaro, presidente dell’Anci e sindaco di Bari, è convinto che per rialzare in sicurezza le saracinesche di botteghe e locali siano fondamentali procedure più snelle e meno burocrazia. Lo Stato, poi, si fidi dei sindaci.

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Sindaco, troppa burocrazia rende più difficile la Fase 2?

"Senza dubbio. Un locale per ottenere l’autorizzazione a mettere un tavolino fuori deve inoltrare 8 pratiche tra Comune, Soprintendenza, Asl. Siamo in una fase di emergenza e si devono dare risposte di emergenza: il governo dovrebbe eliminare le procedure della Soprintendenza per 6 mesi, non è che se mettiamo i tavolini davanti ai palazzi storici li tiriamo giù. Forse non li vedremo nel cono ottico migliore, ma facciamo lavorare queste attività, dobbiamo aiutarle a ripartire e a rispettare le precauzioni necessarie come le giuste distanze. Come sindaco di Bari ho firmato un’ordinanza per dare la possibilità a chi ha già l’autorizzazione di aumentare del 50%, appena si potrà riaprire, i tavoli all’esterno. Tutto senza costi e senza burocrazia. Basterà spingere un tasto sul computer".

Locali e ristoratori chiedono di poter lavorare perché col solo asporto non si campa, ma vanno anche evitati gli assembramenti: come fare?

"Dobbiamo dare la possibilità a tutti di riaprire in sicurezza, aumentando gratuitamente l’occupazione del suolo pubblico o facendo delle pedonalizzazioni in modo da permettere a bar e ristoranti di occupare più spazio con lo stesso numero di tavolini. Abbiamo chiesto al governo di darci i soldi per non far pagare le relative tasse. Quanto all’asporto e alle possibilità di assembramento ricordo che è su prenotazione, non ci si può mettere fuori ad aspettare, in questo momento non si può sostare fermi in un posto ma solo camminare o correre. Non è che posso prendere la tazzina di caffè, il cocktail o il panino e consumarla fuori, sostando. Non ci possiamo permettere la movida. Ieri abbiamo ricordato il patrono della città, San Nicola, con la piazza vuota".

Primo week end della Fase 2 ha qualche timore?

"Siamo preoccupati, a Bari ho preparato un sistema per cui pedonalizzo temporaneamente lì dove ci possono essere assembramenti, i locali avranno più spazio esterno".

A Milano il sindaco Sala minaccia di chiudere i Navigli perché in giro c’è troppa gente.

"Fa bene. Guardi, io non ho ancora aperto i parchi della mia città, lo farò quando mi sentirò più tranquillo".

Il governo può contare su di voi?

"Si fidi dei sindaci come noi ci siamo fidati del governo al quale abbiamo ceduto il potere di ordinanza perché servono linee nazionali decise da una cabina di regia: siamo 8mila Comuni, se ogni sindaco decide da solo diamo un messaggio confuso. Il governo ora pensi a una liberalizzazione delle soglie sugli affidamenti diretti: potremmo fare piccole opere, fare lavorare le piccole aziende e fare un’iniezione di liquidità sul territorio".

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