Mercoledì 24 Aprile 2024

Fase 2 Coronavirus, verso ok agli spostamenti dal 4 maggio. Ma non tra le regioni

Per i negozi ipotesi apertura a metà maggio, poi bar e ristoranti. Vertice con Colao: per le aziende in regola con i protocolli di sicurezza riapertura anticipata al 27 aprile. Il 4 maggio andranno al lavoro 2,8 milioni di italiani. Conte: non è liberi tutti

Coronavirus, sanificazione in un negozio di abbigliamento (Ansa)

Coronavirus, sanificazione in un negozio di abbigliamento (Ansa)

Roma, 22 aprile 2020 - Vittorio Colao ha illustrato al premier Giuseppe Conte il memorandum che è frutto del lavoro della task force per la 'fase 2' dell'emergenza Coronavirus in Italia. Il premier ha annunciato che entro la settimana indicherà il programma nazionale delle aperture dal 4 maggio: dovrebbe farlo tra venerdì e sabato. Lo schema concordato prevede la ripartenza delle attività produttive il 4 maggio, con alcune singole eccezioni dal 27 aprile (chi è in regola con i protocolli di sicurezza). Per Colao la riapertura mobiliterà tra i 2,7 e i 2,8 milioni di italiani.  Domani nel primo pomeriggio dovrebbe tenersi un nuovo incontro tra il governo e le parti sociali per definire il protocollo di sicurezza sul lavoro.

A quanto si apprende, sul tavolo c'è anche l'ipotesi di permettere gli spostamenti anche fuori dal proprio Comune e all'interno delle singole regioni dal 4 maggio, lasciando però in vigore i limiti alla mobilità intra-regionale. Niente di deciso, viene spiegato, ma questo sarebbe al momento l'orientamento prevalente.

Da metà maggio si dovrebbe autorizzare prima l'apertura dei negozi al dettaglio, poi di bar e ristoranti. L'ipotesi è che il 4 maggio queste attività restino ancora ferme ma con la possibilità di eccezioni, come consentire la vendita da asporto per la ristorazione, che si aggiungerebbe alle consegne a domicilio, già permesse. Non sarebbero ancora definite date, ma un'ipotesi sarebbe far riaprire i negozi dall'11 maggio, la ristorazione dal 18.

Il bollettino di oggi

Conte: non è liberi tutti

"La revisione delle misure di distanziamento sociale non significa un 'liberi tutti' ma non possiamo chiudere i cittadini in casa per sempre", ha spiegato, a quanto si apprende, il premier Giuseppe Conte nel corso della cabina di regia con Regioni ed enti locali. 

"Il lockdown non si può protrarre: riprendiamo le attività purché in sicurezza. Non si può aprire in modo indiscriminato", avrebbe detto il premier alle parti sociali. Conte, illustrando il piano di Colao, avrebbe spiegato che dal 4 maggio potrebbero riprendere l'attività la manifattura, le costruzioni, i servizi alle persone e alcune attività commerciali nel rispetto del protocollo sicurezza a suo tempo sottoscritto che rimane la "bussola" dell'esecutivo. 

Incontro Conte-Mattarella

In vista del Consiglio europeo, il presidente del Consiglio ha poi incontrato Mattarella al Quirinale. Non potendo esserci il tradizionale pranzo pre-consiglio oggi - si è appreso - c'è stato un colloquio, senza ministri, tra presidente e premier, durante il quale si è fatto il punto sullo stato delle trattative in corso tra i Paesi dell'Unione europea per l'emergenza.

Si lavora infatti sulle misure dell'Europa per la crisi. Conte afferma: "Per il Mes vedremo se non ci saranno condizioni. Al Parlamento l'ultima parola". Domani il video-summit Ue. Tutte le cancellerie europee sembrano concordare sulla necessità di un Recovery Fund e di un Bilancio pluriennale che procedano in parallelo, dicono fonti europee alla vigilia. Ma ammontare del Fondo, settori da finanziare e strumenti sono da stabilire. Il tema che si annuncia più controverso, è la ripartizione del Fondo tra prestiti e aiuti a fondo perduto. Si auspica si possa dare mandato alla Commissione Ue di elaborare una proposta, che permetta progressi a giugno-luglio. Lunedì Conte ha partecipato a un minivertice con Sanchez, Macron, Rutte e Merkel, voluto dal presidente del Consiglio europeo per allentare le tensioni Nord-Sud, cercando di avvicinare le posizioni.

Dote da 40 miliardi per sostenere le imprese

Intanto al ministero dell'Economia si studia una dote di circa 40 miliardi con cui rafforzare Cdp per sostenere le imprese in crisi a causa dell'emergenza, anche con eventuali nazionalizzazioni a tempo. È una parte del piano che si sta mettendo a punto insieme al nuovo decreto. 

Calcio, Spadafora: "Sì agli allenamenti. Serie A? Valutiamo"

Pil, Fitch taglia le stime

L'agenzia di rating Fitch oggi precisa di aver "tagliato la stima sul pil dell'Italia al -8% dopo le indicazioni sul fatto che pil è già calato del 5% nel primo trimestre e dopo la recente estensione del lockdown".