Martedì 23 Aprile 2024

Coronavirus, l'oncologo della speranza: "La mia cura funzionerà"

Napoli, Paolo Ascierto: "Confronto con i colleghi cinesi, poi ho sperimentato il farmaco per l’artitre sul Covid-19"

Paolo Ascierto

Paolo Ascierto

Napoli, 19 marzo 2020 - A lui ora guarda tutt’Italia e anche mezzo mondo. Perché è lui, il professor Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative all’Istituto Nazionale Tumori ‘Pascale’ di Napoli, che ha giocato la carta finora più convincente contro il Coronavirus. Somministrando un farmaco anti-artrite reumatoide, il Tocilizumab, che ha dimostrato di essere molto performante nel trattamento della polmonite interstiziale da Covid-19.

Lei lo definisce l’uovo di Colombo. Ci spiega perché? "Perché è un farmaco che già si conosce ed è, in questo momento, usato da noi oncologi per gli effetti collaterali di alcuni tipi di immunoterapia".

E’ vero che tutto nasce dalla collaborazione con i ricercatori cinesi? "Prima di utilizzarlo abbiamo fatto un brainstorming con i colleghi cinesi che lo avevano già usato su 21 pazienti e per 20 di loro i risultati erano stati eccellenti".

E’ partita la sperimentazione Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco. Intanto il trattamento prosegue? "La sperimentazione clinica prevede l’arruolamento di 330 pazienti e avrà l’obiettivo di dare un quadro scientifico e rigoroso per validare gli effetti e l’utilizzo del Tocilizumab e capire quali sono i pazienti che possono riceverne i vantaggi maggiori. Tuttavia l’uso e la distribuzione del farmaco in off label (in Italia è consentito per uso compassionevole l’accesso gratuito a una terapia farmacologica prima che l’Aifa ne autorizzi la commercializzazione o, per farmaci già autorizzati, per indicazioni diverse da quelle per le quali il medicinale è stato autorizzato, ndr) continuerà. L’azienda (la Roche, ndr) lo ha messo a disposizione gratuitamente e tutti i pazienti trattati in regime di off label entreranno nella raccolta dati insieme ai 330 della sperimentazione".

Con la terapia usata a Napoli si è sviluppata una collaborazione con alcuni ospedali del resto d’Italia, tra cui Fano, Cosenza, Modena e Milano. Si può dire che sia nata una rete di ospedali Covid-19? "Sì, si può dire. Ci siamo scambiati impressioni e punti di vista: quello che emerge è che se il trattamento viene fatto in sub-intensiva è molto efficace. Anche se al Cotugno di Napoli su 7 intubati 5 hanno avuto un beneficio notevole".

Quando prevede che il contagio finirà e ci sarà un’ondata al Sud come al Nord? "Il picco me lo aspetto a metà aprile. L’isolamento contenitivo è cominciato al Sud una settimana fa. Un calo dei contagi lo vedremo non prima di un paio di settimane e credo che dobbiamo continuare su questa strada. Sono convinto che, se riusciamo a restare a casa e a fare come a Wuhan, per fine maggio potremmo avere pochissimi contagi".

Il professor Galli l’ha accusata di provincialismo e di non riconoscere i meriti ai cinesi.  "Non importa fare polemica ora, in questa fase non conta il primato. Ho comunicato quello che stavo facendo affinché tutti fossero in grado di poterlo utilizzare in un momento di grande difficoltà".

Cosa fa quando stacca? "Non si stacca mai. Quando torno a casa rispondo alle mail dei miei pazienti".