Mercoledì 24 Aprile 2024

"Fare auto qui costa troppo" Migliaia di posti a rischio

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di Francesco Forni

Il mondo dell’auto in Italia prova a resistere anche al caro energia, ma la corda ormai è tirata allo spasimo. Il comparto, che rappresenta il 5,6% del Pil, soffre sotto i colpi di una tempesta che si protrae da anni. Alla delicata transizione energetica si aggiungono altri fattori. Il mercato non è attirato dalle auto elettriche, che a gennaio sono state meno vendute di quelle a Gpl. Ai guai si sono aggiunti il costo dell’elettricità e la carenza dei semiconduttori, problema al quale la Commissione Europea sta cercando di ovviare con il Chips Act, un provvedimento volto ad aumentare la produzione nel Vecchio Continente.

Il prezzo dell’energia elettrica, che dovrebbe essere il propulsore unico del futuro, a breve potrebbe mettere in difficoltà le numerose aziende di componentistica auto. La questione dell’energia tiene sulle spine anche Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis e responsabile di 14 marchi, tra i quali gli italiani Abarth, Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Maserati, oltre a Jeep che produce le best seller Renegade e Compass a Melfi. Per il gruppo l’Italia è centrale. Molti modelli elettrificati come l’iconica 500, la nuova Alfa Tonale, le Jeep 4Xe, sono fiori all’occhiello.

"Un anno fa ho notato che in Italia il costo di produzione di un’auto era significativamente più alto, a volte doppio, rispetto alle fabbriche di altri Paesi europei, nonostante un costo del lavoro più basso – dice Tavares –. Un problema particolare riguarda è il prezzo fuori misura, eccessivo, dell’energia. Abbiamo avuto una discussione molto forte con i fornitori di energia su questo punto. Rispetto ad altri Paesi dove produciamo, balza agli occhi". Nel settore automotive, circa 100 aziende, ci sono 26 mila posti a rischio, hanno detto nei giorni scorsi i sindacati, Anfia e Confundustria al ministro Giancarlo Giorgetti. Ed entro il 2035 si calcola che possano saltare 73 mila posti.

La bolletta è troppo cara, e la febbre non sembra essere passeggera. Le auto elettriche costano di più rispetto alle endotermiche. Il gioco varrà ancora la candela? La ricarica, privata o da colonnina, costa sempre di più. Come ha dichiarato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, "comprare una Tesla, con tanto di colonnina domestica, con quello che costa oggi l’elettricità non mi conviene di più rispetto al conto del pieno di un’auto a benzina". Un incentivo al contrario. Il costo dell’energia è una doppia tenaglia, per l’offerta e per la domanda. La presa dovrà essere allentata se non si vuole rischiare un fuorigiri.