Venerdì 19 Aprile 2024

Far rispettare le leggi non ha colore

Gabriele

Canè

Partiamo da una domanda facile facile: il rispetto della legge è un optional o un dovere irrinunciabile? Risposta facilissima: è un dovere per tutti, e anche un diritto; il diritto che gli altri la rispettino per non violare la nostra libertà. Aggiungiamo a queste "ovvietà" il fatto che il rispetto della legge non ha colore o risvolti ideologici: è un connotato oggettivo. Soprattutto se le leggi, come capita da noi, non calano da un regime illiberale, ma emanano dai Parlamenti di un paese democratico. Tutto questo per dire che la decisione del ministro Piantedosi di sgomberare il rave party abusivo di Modena, non è una notizia. È l’esito normale di una vicenda illegale: senza permessi, quindi senza rispetto delle norme igieniche, di sicurezza, dei diritti d’autore, di afflussi regolati. Anche di doveroso pagamento di un affitto al proprietario dell’immobile: un capannone abbandonato, ma pur sempre di qualcuno, anche di un curatore giudiziario. Per non parlare del fumo e dello spaccio, reati incastonati in ogni rave. Un non rispetto della legge che ha leso anche il diritto di migliaia di automobilisti che si sono trovati chiusi i caselli della zona, per il caos creato dall’allegra brigata. Il fatto che il responsabile dell’ordine e della sicurezza nazionale intervenga e dica stop, è dunque normale. La notizia, semmai, è che in altre analoghe occasioni, quasi tutte, questo non sia avvenuto. Discorso che vale per mille vicende, anche per gli scontri dei giorni scorsi alla Sapienza: dove la polizia ha impedito che un manipolo cercasse di interrompere un libero dibattito. Che dovevano fare? Lasciare entrare i giustizieri perché fosse deputato a loro il potere di decidere chi può o non può parlare? Ovviamente no. Concludendo. Per regolare la convivenza civile non servono formule magiche: basta rispettare e far rispettare la legge. Un fatto normale. Senza colore. Che non deve fare notizia.