Venerdì 19 Aprile 2024

Falso in bilancio Guai in vista per Santanché

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Daniela Santanchè, appena diventata ministra del Turismo e senatrice di Fratelli d’Italia, è finita sotto la lente della Procura, pm Roberto Fontana, e del nucleo Tributario di polizia finanziaria della Gdf di Milano. Il suo nome compare nell’inchiesta che riguarda il fallimento della sua "Visibilia editore spa", società di cui è stata la fondatrice e la presidente a partire dal 2016 fino allo scorso 23 gennaio. Fontana ha chiesto alla sezione fallimentare del tribunale civile di Milano l’apertura della procedura di liquidazione giudiziale (cioè la procedura di fallimento) perché la società, si legge nero su bianco, "versa in uno stato irreversibile di crisi assimilabile a tutti gli effetti al concetto di insolvenza prospettica, cioè è nell’ incapacità non solo passata, ma anche e soprattutto futura, di pagare i propri debiti in un ragionevole arco temporale". Le analisi contabili hanno quantificato debiti scaduti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate per circa 984mila euro.

Gli accertamenti, come è inevitabile in questi casi, hanno portato all’apertura di un fascicolo in cui è stata formulata una ipotesi di reato, cioè la bancarotta. Le ipotesi, trattandosi di indagine, sono in valutazione - fa sapere la procura - quindi non “tecnicamente“ ancora iscritte, nè tantomeno notificate, a carico degli ex amministratori della società, tra cui ovviamente anche la Santanchè, che di quella società è stata presidente e ad tra il 2016 e lo scorso gennaio, e che di recente ha dismesso tutte le sue quote. Nell’interesse della senatrice Santanché in una nota l’avvocato Salvatore Sanzo rimarca che la ministra "non risulta indagata in alcun processo penale e da anni non ricopre alcuna carica in Visibilia Editore e non risponde al vero che sia aperto un fascicolo per ipotesi di bancarotta fraudolenta".