Bollette, chi c'è dietro la protesta che incendia l'Italia. "Non siamo i nuovi Forconi"

Falò in piazza da Torino a Napoli con il movimento "Non paghiamo", che ha legami con quello inglese e comunica via Telegram. Ercolano (SiCobas): "Non abbiamo leader, ecco cosa chiediamo al governo"

Roma, 3 ottobre 2022 - Bollette della luce e del gas bruciate in piazza -Torino, Bologna, Napoli e Cagliari sono soltanto alcune delle tappe -, un gran falò e uno slogan diretto: ”Non paghiamo”, che è anche un sito con migliaia di adesioni, 8.726 quelle segnalate ad ora.

Leggi anche: Bollette folli, è corsa alle stufe a legna (introvabili). Canne fumarie: cosa sapere

"Non siamo i nuovi Forconi"

Ma chi sono i protagonisti? Una nuova versione dei Forconi o dei Gilet gialli? E chi guida la protesta? “Niente di tutto questo. Vorremmo che non ci fossero precedenti con il passato e non abbiamo leader. Esiste un coordinamento nazionale, ne fanno parte tanti gruppi, ad esempio della sinistra extraparlamentare. Sì, abbiamo anche legami con il movimento inglese del Don’t pay". 

Questa è la premessa di Mimì Ercolano, nel coordinamento provinciale SiCobas di Napoli.

Oltre a voi, chi?

“Il contenitore è molto ampio, ne fanno parte tante realtà politiche di lotta che s'impegnano da anni sul territorio. Le comunicazioni avvengono tramite gruppi Telegram”.

Sembrate quasi clandestini.

“Non siamo clandestini, anzi. Le anime costitutive sono diverse, perché il movimento è spurio. Non esiste un organizzatore. Ci si è trovati a ragionare tra diverse realtà politiche. Noi siamo gruppi marxisti, chiamiamola sinistra extraparlamentare. Ma poi si aggiungono tante persone che neanche si sa chi siano”.

Nuovi Forconi o nuovi Gilet gialli?

“No, proprio no. Spero possano non esserci termini di paragone. Ci auguriamo tutti di riuscire a costruire un movimento che non ha termini di paragone”.

Ma quanti siete?

"Questo veramente non si può dire. Direi comunque alcune migliaia di persone”.

Bruci la bolletta ma poi ti staccano la luce. Come si risolve?

“Noi chiediamo al governo di intervenire. Stiamo ragionando con tanti legali che in tutta Italia sono coinvolti in questo movimento. Lo strumento giuridico c’è, lo ha dimostrato anche l’ultimo decreto. Che ha stabilito una decurtazione sulle bollette, ad esempio per i percettori della 104”. 

Quindi la richiesta immediata qual è?

“Tutto quello che nelle bollette è in più rispetto al consumo, incluso il super profitto delle aziende, non deve andare a carico delle famiglie. Deve pagare chi ha i soldi. Si dovrebbe prevedere una tassazione sui grandi patrimoni e sui profitti”.

Questa non è proprio originale come idea.

“Ma di che cosa vogliamo parlare? Mentre la Germania ha stanziato 200 miliardi in deficit per evitare un’esasperazione della crisi sociale, l’Italia invece ragiona ancora di stanziare miliardi per finanziare la guerra”.

Nel frattempo Mario Rossi come paga la bolletta?

“Se Mario Rossi si organizza con un certo numero di persone sarà tutelato dall’azione collettiva”.  

Quindi continuerete a bruciare le bollette in tutta Italia?

“Sono atti simbolici, speriamo che si intensifichino anche. Le lotte non riguarderanno solo le bollette ma tutto il carovita. Gli stipendi in questo Paese sono fermi dal 1990, ce lo ricordiamo?”.

 

Bollette bruciate in piazza a Napoli
Bollette bruciate in piazza a Napoli