Strage di Capaci, 26 anni fa l'attentato a Giovanni Falcone

A Palermo è arrivata la Nave della legalità con a bordo oltre mille studenti. Roberto Fico: "Ogni Governo e ogni Parlamento devono avere come priorità la lotta alla mafia" Le frasi di Giovanni Falcone, il giudice che non si piegò alla mafia

La Nave della legalità (Dire)

La Nave della legalità (Dire)

Palermo, 23 maggio 2018 – Ventisei anni fa, il 23 maggio 1992 la mafia uccideva il giudice Giovanni Falcone. Nel tratto dell'autostrada A29, da Punta Raisi a Palermo, alle 17.58, oltre quattrocento chili di tritolo fecero esplodere la Fiat Croma con a bordo il magistrato antimafia. Nell'attentato persero a vita la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Rocco Di Cillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro. Feriti gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l'autista Giuseppe Costanza. 56 giorni dopo, il 9 luglio 1992 anche il magistrato Paolo Borsellino perse la vita, sempre per mano della mafia, nell'attentato di via D'Amelio.

Oggi, per ricordare l'anniversario della strage di Capaci, a Palermo torna la 'Nave della legalità'. La nave, partita ieri da Civitavecchia alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivata questa mattina al porto di Palermo con a bordo oltre mille ragazzi. Ad attenderli sul molo altri studenti e, tra gli altri Maria Falcone, sorella di Giovanni e presidente della 'Fondazione Falcone', il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, Giovanni Legnini, vicepresidente del Csm e il presidente della Camera Roberto Fico.

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In tutta Italia sono oltre 70mila le ragazze e i ragazzi che partecipano alle iniziative di #PalermoChiamaItalia, promosse dal ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e dalla Fondazione Falcone. Dopo l'arrivo nel porto di Palermo le celebrazioni istituzionali si svolgeranno nell'aula bunker dell'Ucciardone, luogo simbolo del 'Maxiprocesso' a Cosa Nostra. Ieri sera nel corso degli incontri con gli studenti sulla nave è intervenuta Claudia Loi, sorella dell'agente delle scorta Emanuela, che ha ribadito quanto siano importanti iniziative come queste a sostegno della legalità.

Le frasi di Giovanni Falcone, il giudice che non si piegò alla mafia

GLI INTERVENTI -  "La sensazione è incredibile" ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico. "Mi ricordo quel pomeriggio di tanti anni fa, avevo quasi 18 anni. Ero a casa e mi arrivò la notizia dell'uccisione di Falcone di tutta la scorta. Fu un momento che scosse l'Italia e mi ricordo che rimasi molto colpito. Il fatto che io sia in politica come terza carica dello Stato deriva anche da quella sensazione. Ogni Governo e ogni Parlamento devono avere come priorità la lotta alla mafia” ha ribadito Fico. Per la presidentessa della 'Fondazione Falcone', Maria Falcone "gli insegnanti ci permettono di far camminare le idee di Giovanni sulle gambe di tanti giovani e ci danno la speranza che ce la possiamo fare". E poi: "Le notizie degli ultimi giorni ci danno la consapevolezza che esiste una mafia silente. Vogliamo continuare a coltivare la speranza”.

IL MESSAGGIO DI MATTARELLA - “La mafia verrà sconfitta” dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarellai. Il capo dello Stato, dopo aver salutato la 'Nave della legalità', ieri dal porto di Civitavecchia, manda oggi una messaggio. Mattarella esprimere vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime e “a tutti i cittadini che oggi si riuniranno per consolidare, nel ricordo, il proprio impegno civile”. Poi ricorda: “La memoria del loro impegno e il loro sacrificio sono divenuti parte della coscienza civile e democratica del Paese, e costituiscono un riferimento prezioso per la comunità nazionale. Con mezzi disumani la mafia ha perseguito, e ancora persegue, finalità eversive. Falcone ci ha dimostrato che la civiltà, la legalità, la Costituzione, possono prevalere su chi le minaccia e vuole destabilizzarle”. Citando anche l'esempio di Paolo Borsellino, Mattarella continua: “Falcone e Borsellino ebbero l'intelligenza e il coraggio di colpire l'organizzazione mafiosa come prima non si era fatto”. E, conclude: “La forza della legalità non si fermerà davanti alle nuove strategie mafiose. La mafia verrà sconfitta. Il testimone che i due magistrati ci hanno consegnato camminerà 'sulle gambe di altri uomini', come ebbe a dire lo stesso Giovanni Falcone”.