Giovedì 18 Aprile 2024

Falciato a 15 anni in monopattino. La madre: "Non compratelo ai figli". E l’obbligo di casco resta sulla carta

L’appello della mamma del ragazzino. Il capo della polizia municipale: "Targa e assicurazione, tutto fermo"

Falciato a 15 anni in monopattino  La madre: "Non compratelo ai figli"  E l’obbligo di casco resta sulla carta

Falciato a 15 anni in monopattino La madre: "Non compratelo ai figli" E l’obbligo di casco resta sulla carta

Samuele Brognara aveva solo 15 anni: è l’ultimo morto in monopattino. Investito e ucciso da un’auto a Oppeano alla vigilia di Pasqua. Luigi Altamura, comandante della polizia locale di Verona: da tempo è attesa una stretta su questi mezzi di mobilità elettrica. Cosa serve?

"Prima di tutto targa e assicurazione. Se ne è parlato in tante occasioni, non si è mai arrivati in fondo".

Per i monopattini in sharing l’assicurazione è già obbligatoria.

"Assolutamente sì. Dipende da azienda a azienda e dipende anche da che tipo di rischio si è deciso di coprire".

La targa consente di individuare subito il veicolo.

"Questo vale ad esempio nel caso di violazione di norme come andare contromano o essere d’intralcio alla circolazione. Riceviamo tante segnalazioni anche dalle associazioni dei ciechi per l’ingombro dei marciapiedi. Non solo. Ci sono investimenti di pedoni con la fuga di chi guidava il monopattino. Su questo il legislatore deve decidere. È successo anche con i ciclomotori negli anni ’80, non c’erano gli obblighi e poi sono stati introdotti".

Il ministero doveva relazionare sull’assicurazione a maggio 2022. A che punto siamo?

"Di questa relazione si è persa traccia. Attendiamo le novità, potrebbero arrivare già nel decreto legge di aprile di cui il ministro Salvini parla da tempo. Sono appena scaduti i termini per presentare le osservazioni da parte delle varie associazioni che erano state interpellate".

Il casco può salvare vite. Ma oggi è una Babele.

"Per adesso è obbligatorio tra i 14 e 18 anni, anche se praticamente nessuno osserva la regola".

Potrebbe diventare obbligatorio per tutti?

"C’è una diversità di vedute, anche in questo caso bisogna capire a livello politico come ci si vuole orientare".

Tanti sindaci si sono messi avanti. Strategia efficace?

"Non direi. Il Tar ha bocciato tante ordinanze. Quindi è davvero difficile capire dove sia obbligatorio oggi il casco per tutti".

Come se ne esce?

"Questo argomento non può diventare territoriale, quasi ci fossero feudi. Dev’esserci una norma a livello nazionale. Bisogna mettere ordine. Non può essere che ogni sindaco decide come vuole".

E come si può far rispettare il limite dei 20 kmh?

"È chiaro che qui servono i controlli. Per questo chiediamo assunzioni anche per la polizia locale, un po’ come si sta facendo per le forze dell’ordine. Ricordo che il nostro corpo rileva il 67% degli incidenti stradale a livello nazionale".