In campo contro le fake news. La vedova Jobs ospite di Ceccherini

‘Quotidiano in classe’, nuova edizione nel ricordo del fondatore di Apple

Andrea Ceccherini e Laurene Powell Jobs

Andrea Ceccherini e Laurene Powell Jobs

Firenze, 17 ottobre 2018 - Uguaglianza e giustizia. Due parole per una sola grande battaglia in difesa dei dreamers, delle persone più fragili. È la missione di Laurene Powell Jobs, fondatrice e presidente di Emerson Collective, una delle organizzazioni americane più attive nel mondo nel comparto sociale, contro ogni discriminazione. E che investe anche nel mondo dell’educazione e dei media.

Ha accettato l’invito di Andrea Ceccherini, il presidente dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori, che con il progetto ‘Il Quotidiano in Classe’ da diciott’anni allena i giovani studenti a pensare e decidere con la propria testa.

E dunque sarà lei, che nel cuore porta il messaggio del marito Steve (cui si deve la nascita dell’impero Apple) di restare "affamati e folli", a parlare con gli studenti italiani in occasione dell’inaugurazione (il 9 novembre a Firenze) della nuova edizione del Quotidiano in Classe, nell’ambito dei "Nuovi Incontri per il Futuro", il ciclo di appuntamenti pubblici dell’Osservatorio, che da diversi anni riesce a portare nel nostro Paese i grandi leader del mondo dell’hi-tech della Silicon Valley e non solo.

Un altro passo alla conquista dell’America per Andrea Ceccherini, nell’anno in cui l’Osservatorio ha portato a bordo l’erede della Mela morsicata Tim Cook e i big del publishing a stellestrisce, nell’anno dell’alleanza con il gigante Google per allenare gli studenti a distinguere le "bufale" dalle notizie di qualità, nell’anno in cui a Bagnaia per la decima edizione di ‘Crescere tra le righe’ si sono incontrati i numeri uno dei media americani (direttori dei grandi quotidiani con quelli dei giganti delle piattaforme dell’informazione on line), arriva anche Laurene Powell Jobs. Lei che ha acquisito la maggioranza della rivista ‘The Atlantic’ (che esiste dal 1857) nella prospettiva di assumerne un totale controllo nei prossimi anni, rientrando a pieno titolo in quel ristretto gruppo di mecenati che si battono in difesa e per il rilancio dell’informazione di qualità per frenare il dilagare delle fake news. 

Negli States le grandi testate hanno vinto la crisi dei quotidiani proprio combattendo con la qualità, con le inchieste, con la verifica attenta delle notizie. E dopo il presidente mondiale di Google Eric Schmidt, il fondatore di WhatsApp Jan Koum, il ceo della Twenty Century Fox James Murdoch e il ceo di Apple Tim Cook, sul palco dell’Osservatorio tocca a Laurene Powell Jobs aprire i lavori del Quotidiano in Classe.