Venerdì 19 Aprile 2024

Data per morta su Facebook, ragazza telefona a casa: "Sto bene"

Un incubo durato tre giorni per una famiglia di Carbonia, in Sardegna. Sui social la figlia 36enne era morta, e arrivavano condoglianze, commenti e lacrime. Poi lei ha chiamato. E ora i carabinieri indagano

Dichiarata morta su Facebook, ma è viva e vegeta (Germogli)

Dichiarata morta su Facebook, ma è viva e vegeta (Germogli)

Cagliari, 16 gennaio 2020 - Morta per tutti su Facebook, telefona a casa, e dopo ai carabinieri, per assicurare: "Ciao mamma, potete stare tranquilli: sto bene". Con queste poche parole il viso della madre, ormai travolta dall'incubo piovuto dal web, ha ripreso colore. 

Una fake news che ha gettato nella disperazione una famiglia di Carbonia per ben tre giorni. Su l'Unione Sarda leggiamo che fino a ieri sera la triste, quanto falsa, notizia veniva alimentata sul social da una marea di falsità e di commenti che davano la ragazza, la loro figlia di 36 anni da poco andata a vivere da sola, per morta.

Fortunatamente lei stessa si è fatta viva con la madre, calmandola. Ma non è bastato, la "non defunta" ha dovuto chiamare anche in caserma ribadendo le stesse cose ai carabinieri, che hanno comunque verificato. 

"Come e perché questa notizia sia saltata fuori e rimbalzata sui social diventando virale, resta un mistero. Ma una cosa è certa la ragazza, che vive fuori Carbonia, è viva e vegeta" si chiede il giornale sardo. 

La madre, ora ha ritrovato la serenità, ma la cosa l'ha scossa e non poco: "Mia figlia mi ha detto che sta bene e questo ci ha fatto uscire da un incubo: abbiamo vissuto tre giorni strazianti con la gente che addirittura ci telefonava per sapere come fosse morta". 

Incubo è la parola giusta, tutto è iniziato due giorni fa, quando su Facebook si sono diffuse le notizie sulla morte della 36enne. Da lì una pioggia di condoglianze e commenti, di pianti, lacrime e addii, e nessuno che si chiedesse se era vero. A questo punto chi ha ideato lo scherzo, se verrà individuato, sarà nel mirino dei carabinieri, e rischia una denuncia.