Martedì 23 Aprile 2024

Fabrizio Corona è di nuovo in carcere

L'ex paparazzo ancora in tv, il giudice sospende l'affidamento terapeutico: "Ha violato le disposizioni". E tira in ballo anche il 'caso Riccardo Fogli'

Fabrizio Corona (LaPresse)

Fabrizio Corona (LaPresse)

Milano, 25 marzo 2019 - Fabrizio Corona è di nuovo in carcere. L'ex re dei paparazzi è stato prelevato dagli agenti della Questura di Milano dopo che il giudice del Tribunale di Sorveglianza del capoluogo lombardo ha deciso di sospendergli l'affidamento terapeutico, misura alternativa alla detenzione concessa per curarsi dalla dipendenza psicologica dalla droga. Corona avrebbe "violato ripetutamente le disposizioni" dello stesso magistrato, Simone Luerti, come quella di non lasciare la Lombardia: rispettare tali prescrizioni era condizione essenziale per restare fuori di prigione.  

LE COMPARSATE IN TV - Il fotografo ieri sera era a 'Non è l'Arena', programma di La7 condotto da Massimo Giletti che va in onda da Roma, per parlare della morte misteriosa di Imane Fadil, testimone chiave dei processi Ruby a carico di Berlusconi. E non è l'unica volta che ha contravvenuto ai patti. 

Ma il punto non sono solo le violazioni "territoriali" e di "orario". A spingere il giudice a intervenire sarebbero state anche le dichiarazioni rilasciate nel corso di un'altra puntata di 'Non è l'Arena', lo scorso febbraio. Dichiarazioni che mostrerebbero insofferenza alle regole dell'affidamento terapeutico e l'intenzione di volerle scavalcare  (avrebbe detto, con riferimento alle disposizioni del giudice: "Non ne posso più, me ne frego"). 

IL CASO FOGLI - Nel provvedimento firmato da Luerti c'è anche un riferimento al 'caso Riccardo Fogli': in una recente puntata dell'Isola dei famosi, Corona è intervenuto tirando in ballo un presunto tradimento della moglie dell'ex dei Pooh. Un comporamento - secondo il giudice - che, sebbene non violi alcuna prescrizione, "non è congruo" per una persona che sta scontando la pena in affidamento terapeutico. 

Già nelle scorse settimane il Tribunale di Sorveglianza, l'organo che sorveglia sull'esecuzione della pena e decide sulle pene alternative, aveva emesso nei suoi confronti una 'diffida'. Ora dovrà decidere - entro 30 giorni - se revocare del tutto l'affidamento.