Fabio Rampelli: "Tensioni archiviate. Ora basta guastatori, pensiamo alle bollette"

Il dirigente di Fratelli d’Italia dopo il summit Meloni-Berlusconi: "Nasce un governo del popolo in grado di risollevare l’Italia. Le priorità sono la crisi economica e il rilancio della produzione"

Fabio Rampelli, 62 anni

Fabio Rampelli, 62 anni

Onorevole Rampelli, la pace tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi rasserena il clima nel centrodestra, ma per andare avanti di fronte a una ‘tempesta perfetta’ ci vuole altro che le semplici scuse. Lei pensa, come dice Crosetto, che comunque ci sia ancora bisogno della “visione del Cavaliere“ per andare avanti?

"L’incontro di oggi (ieri, ndr) è stato molto importante e su questo costruiremo la fase due della nuova legislatura. Ci auguriamo che i falchi la smettano di volteggiare e si possa ricomporre un clima di armonia e collaborazione".

Berlusconi chiede la Giustizia e di avere voce sull’economia. A suo parere ci sono margini per accontentarlo, almeno su un fronte?

"Ricordo che i ministri hanno deleghe a operare dal Capo del governo. È il presidente designato che fissa il progetto di governo e sceglie il profilo delle persone da coinvolgere, nel rispetto della rappresentanza. Ogni partito della coalizione parteciperà al lavoro di ciascun dicastero".

Quale dovrebbe essere, a suo giudizio, il primo provvedimento da firmare, da parte del nuovo governo, per dare subito risposte agli italiani riguardo alle prossime emergenze?

"Probabilmente riguarderà il caro bollette, fermo restando l’incertezza che regna tuttora a Bruxelles".

Sarà però il lavoro il primo banco di prova su cui si troverà a lavorare il governo. Qual è la sua proposta per cercare di arginare una crisi che ha tutti i presupposti per diventare la peggiore degli ultimi anni?

"Abbiamo urgente bisogno di riprendere la produzione, in tutti i settori, a cominciare da quello energetico, dobbiamo aumentare il Pil, investire sulle grandi opere per fare da traino per l’economia reale, sostenere la crescita delle aziende, creare nuova occupazione. In poche parole produrre ricchezza per poterla redistribuire e diminuire la dipendenza dall’estero su materie prime e manifatture".

I rapporti con la Lega sono formalmente buoni, ma sulla questione delle pensioni e l’imminente ritorno alla Fornero, su cui il Carroccio punta da sempre per superarla, che idee pensate di mettere in campo? È quota 41 la vostra proposta o avete pensato anche ad altro?

"Di questo si occuperà il nuovo governo e il futuro ministro del Lavoro. Noi cercheremo di intervenire sul cuneo fiscale per irrobustire la busta paga dei lavoratori e delle imprese, di fare la tassa piatta solo sui redditi incrementali che non comporta rischi per le casse dello Stato e di incoraggiare la nuova occupazione con la formula “più assumi meno paghi“".

La nuova legge di Bilancio è un altro banco di prova per il governo. Quali sono, a suo parere, i capisaldi intorno a cui farla snodare per mettere argine ai costi energetici?

"Dipende dalle decisioni che prenderà l’Ue. Se non ne prenderà saremo costretti ad agire da soli e la legge di bilancio ne risentirà molto, probabilmente rimandando altri provvedimenti a crisi energetica finita".

La litigiosità del centrodestra è sempre stata il vostro vero punto debole e quando è stato eletto La Russa al Senato si è formata una maggioranza diversa. Nel caso dovesse accadere un nuovo strappo, o con FI o con la Lega, FdI potrebbe governare con una maggioranza allargata ad altri?

"Noi governeremo con il centrodestra. Nessun dubbio. Le personalità scelte per i ruoli di Senato e Camera sono di alto profilo. Il fatto che appartengano a una parte politica non significa che siano divisivi. Non lo sono più di Nilde Iotti, Giorgio Napolitano, Fausto Bertinotti e Laura Boldrini, tutti molto più divisivi. Quando si assumono responsabilità istituzionali si è chiamati a essere personalità di garanzia e a questo si atterrano i neo presidenti. Enrico Letta che va a Berlino e parla male della seconda e della terza carica dello Stato è vergognoso. Tradisce uno scarso attaccamento all’Italia e la ferita della sonora sconfitta non ancora rimarginata".

Ogni governo ha una “missione“ da portare a termine. La vostra quale sentite che sia?

"Risollevare l’Italia, ridare fiducia agli italiani, rimettere le cose nel giusto ordine dopo anni di caos, illegalità diffusa, diseguaglianze sociali, oppressione fiscale, svendita dei nostri asset strategici, sospensione della democrazia. Tra breve ci sarà un governo del popolo che lavorerà solo con lo scopo di servire i cittadini, con equità e ridare dignità a una comunità che pare averla persa".