Eredità Faac, archiviata tentata estorsione alla Curia

Erano indagati quattro avvocati legati ai parenti di Michelangelo Manini, proprietario della multinazionale dei cancell

Michelangelo Manini era il proprietario Faac, multinazionale dei cancelli

Michelangelo Manini era il proprietario Faac, multinazionale dei cancelli

Bologna, 3 dicembre 2014 - L’inchiesta per tentata estorsione ai danni dell’arcidiocesi che vedeva indagati quattro avvocati, legati ai parenti di Michelangelo Manini, è stata archiviata dal gip Mirko Margiocco.

L’industriale scomparso nel 2013, proprietario della multinazionale dei cancelli automatici Faac, aveva lasciato i propri beni alla Chiesa, compresa la maggioranza delle quote dell’azienda.

L’inchiesta era nata da un esposto presentato nel 2013 da monsignor Gianluigi Nuvoli, economo della curia bolognese, che denunciava tre episodi, con registrazioni e trascrizioni allegate, nel corso dei quali sarebbero state avanzate richieste di natura potenzialmente estorsiva se l’arcidiocesi non avesse accettato un accordo.

L’accordo tra curia e familiari è stato raggiunto a giugno di quest’anno, quando l’inchiesta della Procura si era già conclusa con una richiesta di archiviazione. L’intesa ha estinto la vertenza civile sui testamenti dell’imprenditore con il risultato che i beni, in precedenza sequestrati e affidati a un custode, sono stati dissequestrati e tornati alla curia.