Mercoledì 24 Aprile 2024

Expo supera i 21 milioni di visitatori, il premier: "Così ha vinto il Paese"

Oggi l’ultimo giorno. Sala: per l’area serve un progetto credibile

Tra i padiglioni  più visitati c’è quello dell’Italia (Newpress)

Tra i padiglioni più visitati c’è quello dell’Italia (Newpress)

Milano, 31 ottobre 2015 - EXPO, sei mesi dopo. Oggi cala il sipario sull’evento universale che ha portato a Milano oltre 140 Paesi e tra i padiglioni di Rho una stima di visitatori di 21,5 milioni. Expo sei mesi dopo si racconta con le code fino a 10 ore per visitare le mostre, l’Albero della vita che su Instagram sorpassa con il suo hashtag quello di Natale, Milano che registra un 20% di turisti in più. "È stato il primo problema che ho trovato sul tavolo di Palazzo Chigi – ha scritto ieri su Facebook il presidente del Consiglio, Matteo Renzi –: gli scandali, gli arresti, le polemiche. Ci abbiamo creduto, tutti insieme. E ha vinto l’Italia, non il governo". Oggi alle 18 il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, chiuderà la manifestazione all’Open air Theatre, l’auditorium da 11mila posti. Il testimone passa ad Astana, la capitale del Kazakistan che tra due anni ospiterà l’Esposizione dell’energia, e a Dubai, dove è già in costruzione il suk high-tech che nel 2020 ospiterà l’Expo successiva.

Domani chiude l'Expo.Vorrei ringraziare tutti: lavoratori, visitatori, organizzatori. È stato il primo problema che ho...

Posted by Matteo Renzi on Friday, 30 October 2015

MILANO, nel frattempo, raccoglie i frutti di sei mesi in cui quei 110 ettari di terra incastrati tra due autostrade, una ferrovia e le fabbriche della periferia nordovest sono diventati la passarella del mondo. Sessanta tra capi di Stato e di governo, oltre a teste coronate e ministri, hanno varcato i tornelli di Rho-Pero: dalla first lady americana Michelle Obama allo zar russo Vladimir Putin, da Angela Merkel al segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. Ma, come ha più volte ribadito il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, è stato sopratutto un evento di giovani e famiglie: dei 21,5 milioni di visitatori che gli organizzatori stimano di contare a cancelli chiusi, due milioni sono studenti delle scuole italiane e straniere e 6,5 milioni i turisti dall’estero. In primis dai vicini di casa – Francia, Svizzera, Germania – ma con una buona percentuale di statunitensi e cinesi.

SECONDO studi della Camera di commercio di Milano, i visitatori stranieri si sono fermati in media 3-4 giorni in città, con un portafoglio di spesa di 300 euro tra ristoranti, shopping e gli appuntamenti che hanno punteggiato i quartieri. "Abbiamo reso vivibile Expo non solo nei padiglioni, ma in tutta la città metropolitana, con 42mila eventi e 11 milioni di presenze", stima il sindaco Giuliano Pisapia. E oggi sarà l’ultima occasione per fare un giro sul Decumano: si potrà entrare fino alle 17, poi i cancelli saranno chiusi per questioni di sicurezza. La Cina fermerà le code dalle 16, la Spagna come di consueto abbasserà le luci alle 20, poi, nel retro dei padiglioni, si scatenerà la festa degli staff. Circa trentamila persone hanno messo piede in Expo per lavoro, con una media di 15mila al giorno. I militari effettueranno l’ultima ronda notturna, prima di smontare il loro presidio.

ORA SI APRE il capitolo dopo Expo: prima la demolizione dei padiglioni, un cantiere da tre-quattromila operai che in otto mesi dovrà restituire i terreni puliti, poi la fare di riqualificazione dell’area. "È fondamentale partire con un progetto – osserva il commissario Sala –, che non necessariamente deve occupare tutta l’area, anzi probabilmente è proprio meglio di no, ma un progetto vero, credibile". Il 10 novembre il premier Renzi ha assicurato che darà risposte certe. Tuttavia, per Sala, c’è già un’eredità immateriale forte. "Il tema scelto – spiega – ha consentito lo sviluppo di riflessioni importanti su nuovi metodi per affrontare le sfide legate all’alimentazione nel mondo. Sono state proposte soluzioni innovative, buone pratiche, lanciate start-up e progetti importanti: questa è l’eredità della quale dobbiamo essere più orgogliosi".